PALERMO – A novembre si rischia una grave emergenza discariche in mezza Sicilia. Il dirigente generale del dipartimento regionale Rifiuti, Marco Lupo, ha negato con effetto immediato il rinnovo della concessione alla discarica di Motta Sant’Anastasia gestita dalla ditta Oikos, e ai primi di settembre si appresterebbe a negare l’autorizzazione all’ampliamento richiesto dalla Tirreno Ambiente per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Entrambe le decisioni scaturiscono dalla recente inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Palermo relativa ad un presunto giro di «mazzette» elargite per agevolare in passato le autorizzazioni ad impianti di smaltimento, culminata con l’arresto di un funzionario dell’assessorato regionale Territorio e di quattro imprenditori del settore. Dall’inchiesta starebbe emergendo il coivolgimento di altri pubblici funzionari e imprenditori e forse anche di politici.
A seguito dei due atti di Lupo, a novembre resteranno senza discarica gli 80 Comuni serviti dalla Oikos e potrebbero seguire la stessa sorte i 100 che conferiscono a Mazzarrà Sant’Andrea. La Regione dovrà riprogrammare i flussi di conferimento dei rifiuti sulle altre due discariche private in funzione nell’Isola, a Trapani e a Siculiana. Mentre la commissione Antimafia dell’Ars, presieduta da Nello Musumeci, ha deciso di affrontare il delicato tema della gestione dei rifiuti convocando il presidente della Regione Rosario Crocetta, alcuni prefetti, i gestori di Siculiana e i sindaci di Palermo, Gela, Sommatino e Motta Sant’Anastasia.
Per la chiusura della discarica di contrada Valanghe d’inverno hanno esultato ieri il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, e Paolo Conti, uno dei pionieri del comitato «No discarica» di Misterbianco. E’ nota, infatti, la rivolta della cittadinanza contro l’ampliamento della discarica che si trova fra Misterbianco (che lamenta inquinamento e cattivi odori) e Motta (amministrazione che in conferenza dei servizi non si è opposta).
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