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#LaSicilia 2030, la voce di Radio Cutelli: «Il futuro è nostro, no a deleghe in bianco»

Di Pierangela Cannone |

Catania – Perché si continuano ad alzare muri nei confronti di chi è “diverso” da noi per cultura, etnia, ideologia e politica, se la Sicilia è figlia di secoli di contaminazioni? Perché nei progetti dei giovani, in cima a tutti, c’è quello di sbrigarsi a chiudere la valigia e partire per realizzare le proprie ambizioni? Perché non è sufficiente avere un buon progetto ingegneristico per migliorare la viabilità tra vie, tra città e, pure, tra regioni? Perché ragazzi di 18 anni, e anche meno, devono ritenere nulla l’idea di Trinacria “melting pot” di idee e stimoli? Perché ci si deve vergognare di essere co-cittadini di gente amorale e criminale, piuttosto che pretendere la legalità nella propria terra?

Dopo avere letto come gli studenti del liceo classico “Mario Cutelli” di Catania si sono approcciati alle tematiche di dibattito proposte dal progetto “#LaSicilia 2030”, siamo chiamati a porci gli interrogativi con cui abbiamo iniziato a scrivere questo articolo. E, forse, andrebbe fatta un’osservazione: i giovani hanno più fiducia in se stessi piuttosto che nelle istituzioni. La politica senza appeal? Se sei under 18, però, sei anche troppo giovani per essere disilluso. Eppure, gli studenti del Cutelli hanno le idee ben chiare e, tra queste, serpeggia la convinzione di non volere affidare il proprio futuro ad altri. Non adesso e non così.

Sono rimasti in silenzio ad ascoltare attentamente l’intervento del direttore de “La Sicilia”, Antonello Piraneo, che è stato ricevuto nell’aula di Radio Cutelli e, poi, quando sono rimasti tra di loro a elaborare il proprio pensiero, si sono scoperti “grandi”: «Davvero usciremo sul giornale?», bisbigliano. «L’iniziativa offre ai ragazzi un’occasione straordinaria per esprimere ansie e timori – afferma la dirigente scolastica, Elisa Colella – ma anche speranze e sogni. È compito della scuola, che è comunità educante, quello di aprire una finestra su ciò che verrà, nello spirito di incoraggiare la crescita dei giovani. Un ringraziamento va alla prof. Anna Bertino, che li ha sollecitati alla partecipazione, coordinandone i lavori. Come immagino la Sicilia tra dieci anni? Per garantire all’Isola un futuro degno di essere vissuto, occorre che il compito educativo vada condiviso tra tutti i soggetti sociali, dalla famiglia alla scuola, dalle associazioni ai media».

Parola, dunque, agli studenti del Cutelli, in attesa di scoprire quale sarà la prossima scuola che farà sentire la propria voce.

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