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L’Etna simbolo dell’Italia arrabbiata

L’Etna simbolo dell’Italia arrabbiata

Nel film di Gabriele Salvatores «Italyinaday» anche i video di 40 siciliani

Di Maria Lombardo |

Venezia. L’Etna in eruzione è simbolo dell’Italia arrabbiata ma che non si arrende e va avanti con dignità nel film diretto da Gabriele Salvatores «Italyin aday», presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia. E’ la storia di una giornata nella vita degli italiani, il 26 ottobre 2013. Il film è stato realizzato con i video inviati da persone che hanno risposto all’appello e li hanno girati con mezzi artigianali: 45 mila pervenuti alla Rai che coordina il progetto e 300 i prescelti. Fra i video scelti 40 sono stati fatti in Sicilia: 24 a Catania, 6 a Palermo, 3 a Messina, 2 a Siracusa, 2 a Ragusa, 2 ad Agrigento, 2 a Trapani e 1 a Enna. Si parla di sogni e paure, amore, matrimoni, nascite, ma anche di emigrazione, di cibo, di attaccamento al nostro Paese nonostante sia ridotto così male e tanti siano costretti a partire. Si parla di lavoro e di ambiente viaggiando nella terra dei fuochi, c’è chi lavora su un cargo e fa avanti e indietro fra Europa e America ma quando la nave tocca terra non ha neanche voglia di scendere. C’è l’emozione per la nascita di un figlio ma anche una madre anziana di quattro figli, malata di Alzheimer, che delle sue creature non ricorda niente, neanche i nomi. C’è chi balla e canta, chi ringrazia Dio di avere un panino al prosciutto da mangiare, chi ha trovato sistemazione a Berlino o New York ma vorrebbe tanto tornare a casa, come una ragazza di Palermo che dice: «Sono siciliana, voglio stare a Palermo, voglio che i miei figli nascano là». Prodotto da Rai Cinema e da Indianaproduction, il film che risulta un toccante ritratto dell’Italia di oggi sentita dal basso, dalla parte di chi ha scelto di raccontarsi, sarà presentato in anteprima nazionale a Roma il 22, in alcune città (Sicilia compresa) il 23 e il 27 su Rai3.

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