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L’impegno di Mete Onlus e di Fiori di Acciaio in campo: «No alle spose bambine»

Di Redazione |

L’11 ottobre si è celebrata in tutto il mondo la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze. Un appuntamento istituito nel 2011 dall’Assemblea Generale dell’Onu per ricordare a chiunque la negazione dei diritti legati all’infanzia ed alla adolescenza.

E anche in questa occasione non è mancato l’impegno dell’Associazione Mete Onlus, presieduta da Giorgia Butera, Advocacy ed esponente Fiori Di Acciaio, un’altra associazione presieduta da Marcella Cannariato Dragotto, che punta “all’attuazione di buone pratiche attraverso attività di informazione e sensibilizzazione acciocchè si formi una nuova consapevolezza, credendo ne “L’Umano Possibile”.

La Associazione sta lavorando ad una missione in India, calendarizzata per il prossimo mese di dicembre a tutela delle spose bambine; partiranno Maria Billè (assistente sociale) e Roberta Indovina (documentarista). In India avverrà l’incontro ufficiale con Kriti Barthi la donna che ha fermato più di 900 matrimoni forzati.

Da diversi anni, ormai, la Comunità Internazionale “Sono Bambina, Non Una Sposa” attua una opera di sensibilizzazione, diffusione della conoscenza, e buone pratiche nei confronti di quella umanità offesa dalla convinzione che il legame sentimentale debba essere vincolato ad una costrizione. Molto spesso il matrimonio forzato è il pretesto per relegare il genere femminile ad un ruolo di schiava sessuale, sin dalla giovane età.

E si tratta di un problema che non è lontano dalla nostra realtà visto che il fenomeno riguarda anche il territorio italiano, data la notevole presenza di comunità straniere.

“Il nostro agire – ha detto Giorgia Butera – è rivolto, anche, alla prevenzione, condizione determinante perché si possa intervenire sia in una logica di difesa da abusi sessuali ed emotivi in atto sia per rafforzare l’educazione al rischio da situazioni di pericolo”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA