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Mafia: domani sentenza appello processo Capaci-bis, altro pezzo di verità sulle stragi/Adnkronos (3)
(Adnkronos) – “Per dare atto dell’attività di indagine che non si ferma per l’individuazione di tutti i punti oscuri della strage di Capaci – aveva aggiunto – abbiamo ascoltato e depositato diversi verbali di vari collaboratori di giustizia. La genetista Nicoletta Resta ha ipotizzato la presenza di una donna sul cantiere di Capaci”. L’esperta giunse a questa conclusione dopo l’analisi di alcuni reperti che vennero ritrovati in una busta a 63 metri dal cratere provocato dall’esplosione. Vennero rinvenuti, all’interno di una busta del mastice, un paio di guanti in lattice e una torcia. “Tuttavia – aveva sottolineato Lia Sava – nessuna di questa piste allo stato attuale consente di individuare la presenza di soggetti esterni a Cosa nostra ma le indagini continuano. Il nostro impegno è quello di non fermarci mai”. Nel corso delle lunga requisitoria il magistrato aveva puntato la lente di ingrandimento soprattutto sul “tritolo”.
“In questo processo d’appello siamo riusciti a comprendere dove è stato preso il tritolo e chi lo ha macinato. E questo grazie alla collaborazione di Cosimo D’Amato, la cui decisione di collaborare faceva paura a Cosa nostra – aveva detto – Quando D’Amato iniziò la sua collaborazione, i suoi familiari gli dissero non farti tentare dal diavolo”. “Per quanto riguarda Capaci – aveva proseguito – e a seguito delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, Cosimo D’Amato e Fabio Tranchina abbiamo individuato con chiarezza il ruolo del mandamento di Brancaccio anche in questa strage”. E aveva sottolineato l’importanza dei grandi collaboratori che hanno parlato in questo processo. “Brusca, Siino e Antonino Giuffré. Quest’ultimo ci ha permesso di ricostruire la responsabilità di Salvatore Madonia. Lui con il suo livello culturale non poteva non rendersi conto che Cosa Nostra stava avviando la stagione stragista”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA