Marni, abiti ‘spuntano’ da antichi bauli

Di Redazione / 24 Settembre 2017

MILANO, 24 SET – Rovista con la gioia di una bambina in antichi bauli, trovando tesori come un costume anni 50, un abito couture con gli orli scuciti, una vecchia vestaglia da camera, e li adatta in maniera giocosa e sovversiva la donna Marni immaginata da Francesco Risso. Un racconto per immagini fatto di polo immense e gonne sontuose, pantaloni amplissimi e piccole sottovesti, dove si mescolano storie e ricordi e si gioca con le proporzioni. Come in un mutamento di grandangolo il micro diventa macro, il maschile femminile, l’armonia nasce dallo scontro. Ecco il bustier damascato floreale che sembra fatto con un costume anni ’50, con la gonna a campana dagli orli sfilacciati; la vestaglia di visone patchwork con il retro di raso e gli stivali da pioggia; l’abito baloon scostato dal corpo e aperto sul retro, come se fosse non finito; il trench di vinile a macrofiori e le scarpine pelose; la sottana in chiffon plissé e il maxi pantalone cargo; la sottoveste a fiorellini e il visone bianco maculato stile Crudelia De Mon.

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