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Nizzolo, sprint a Verona Oggi lo show Zoncolan

Di Nunzio Currenti |

C’è sua maestà Zoncolan da scalare. Da vivere sino alla fine, senza risparmiarsi, perché ogni metro sulla strada sembrerà un’eternità. Quasi 15 km di ascesa, con una pendenza media dell’8,9% e punte del 27% che decreteranno la gerarchia di un Giro d’Italia appassionante e che ieri ha finalmente celebrato la vittoria in volata a Verona del campione europeo e italiano Giacomo Nizzolo su Edoardo Affini.

La maglia rosa, Il colombiano Egan Bernal, leader della corazzata Ineos, ha lanciato proprio ieri il guanto di sfida. La missiva del vincitore del Tour 2019 ha senz’altro dei destinatari precisi chiamati alla riscossa. L’indiziato principale sembrerebbe proprio Simon Yates, che sinora ha corso in difesa e ha superato indenne le prime 14 tappe. Nel 2018, nella tappa vinta da Froome, arrivò secondo ad appena sei secondi. Evenepoel non si dà per battuto, ma al cospetto dello Zoncolan sarà interessarne valutare l’impatto. Carthy e Vlasov pronti a far saltare il banco. Ora chiaramente sarà interessante valutare la condotta degli italiani in un arrivo che impressionò nei primi anni e regalò grande spettacolo. Gilberto Simoni si regalò il successo nelle prime due edizioni (2003-2007). Nella prima riuscì a battere Garzelli una giornata in cui Pantani regalò sprazzi di grande classe, chiudendo quinto.

Si riparte con Damiano Caruso in terza posizione. Il ciclista ibleo, leader della Bahrain Victorious, non ha mai scalato lo Zoncolan, non l’hai mai corso. L’effetto sorpresa potrebbe giocare a suo favore. Caruso conosce l’importanza della tappa e sa benissimo di giocarsi oggi un fetta (piccola o grande sarà la strada a definirlo) nella corsa per il podio di Milano. Vincenzo Nibali ha dato a Bagno di Romagna dimostrazione di star bene. Lui lo Zoncolan lo conosce benissimo. Nel 2010 arrivò settimo nella tappa vinta da Ivan Basso, suo capitano. L’anno dopo chiuse in terza posizione dietro Contador (squalificato) nella tappa conquistata da Anton. Lo Squalo dello Stretto cercherà di fare bene e di ricambiare il sostegno dei tifosi. Mai darlo per vinto del resto Nibali, che avrà in Ciccone il terminale per scatenare la bagarre sulle prime rampe. E attenzione alle fughe da lontano con Visconti, ieri quinto, e Fiorelli, terzo a Sestola, pronti a regalarsi una giornata di fatica e passione in salsa sicula.

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