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”Non ho paura della mafia collaborate con la magistratura”

Deposizione del collaboratore di giustizia Stefano Lo Verso al processo Borsellino quater. Salta invece, su richiedsta dei pm, la testimonianza di Salvatore Riina.

Redazione La Sicilia

13 Gennaio 2015, 11:01

”Non ho paura della mafia collaborate con la magistratura”

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”Io non ho paura della mafia. Sono un uomo libero finalmente. Giro in bicicletta senza protezione per il mio paese e rivolgo un appello a tutti i mafiosi: bisogna collaborare con i magistrati”. Comincia con un “invito” al pentimento la deposizione del collaboratore di giustizia Stefano Lo Verso, ex affiliato alla cosca di Ficarazzi, sentito al processo Borsellino quater che vede imputati i capimafia Vittorio Tutino e Salvino Madonia e i falsi pentiti Calogero Pulci, Vincenzo Scarantino e Francesco Andriotta. Lo Verso, che ha raccontato di avere nascosto per alcuni mesi il boss Bernardo Provenzano, ha riferito di avere cominciato a prendere le distanze da Cosa nostra, interiormente, mentre era già nel carcere di Spoleto. “Stavo tra ergastolani, vivevo in un cimitero dei vivi – ha spiegato – E come cattolico mi sono aggrappato a Gesù, che ha cambiato il mio cuore, ma ho voluto scontare tutta la pena per evitare che si dicesse che mi ero pentito per non farmi il carcere”.

SALTA DEPOSIZIONE DI RIINA. È saltata la deposizione in videoconferenza del boss mafioso Totò Riina che doveva essere sentito al quarto processo sulla strage di via D’Amelio. La procura, quando già il collegamento col carcere di Parma in cui Riina è detenuto era stato stabilito, ha fatto sapere che l’esame del boss, che per la prima volta non potrà avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto per la corte è un teste assistito e non un imputato di procedimento connesso, non poteva essere svolto. I pm, infatti, hanno chiesto che l’interrogatorio sia successivo al deposito delle intercettazioni tra Riina e il codetenuto Alberto Lorusso che ancora non sono state trascritte.