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Paolo Conte, cantautore poeta fa 80 anni

Di Redazione |

ROMA, 1 GEN – È l’uomo dei ‘tinelli marron’, ma anche ‘l’uomo camion’, il cantore della provincia e del suo immaginario, il cantautore dandy senza messaggio, ma anche il poeta che ha cantato meglio l’amore, in tutti i suoi passaggi, senza tremolii sentimentali. E questo al ritmo del jazz e della milonga con tanto di fisarmonica, piano, vibrafono, sax e kazoo. Ma Paolo Conte, 80 anni il 6 gennaio, è anche un avvocato, un disegnatore, un accanito enigmista, un lettore di thriller scandinavi che dimentica subito e, infine, un timido pieno di fascino. Voce rauca, sporca, e cultura piemontese-francofona, Conte, nato ad Asti nel 1937, ha scritto capolavori come Azzurro, Vieni via con me e Parigi e cantato di tutto senza mai prendersi troppo sul serio e mettersi in cattedra. “E’ verissimo, io non appartengo alla categoria storica dei cantautori che erano molto più giovani di me e portavano avanti istanze sociali, così non ho mai tirato fuori il cosiddetto ‘messaggio'”, ha detto in un’intervista.

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