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Psicosi meningite anche in Sicilia, assedio ad Asp e farmacie: ore di attesa per vaccinarsi

Di Antonio Fiasconaro |

«Non è assolutamente il caso di creare allarmismi e panico tra la popolazione – rileva Enzo Massimo Farinella, infettivologo, direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive dell’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” di Palermo – perché queste forme di meningiti tradizionali che si sono finora registrate se ne verificano diverse ogni anno e soprattutto nel periodo invernale».

Insomma, mentre gli esperti predicano calma, i cittadini prendono d’assalto i centri vaccinali per la profilassi. Ore e ore di attesa ieri, ma anche nei giorni precedenti e di conseguenza cominciano pure a scarseggiare le scorre di vaccino. E’ il caso di Catania, dove mancherebbero le scorte necessarie per le vaccinazioni.

«Da due giorni riceviamo dai nostri dirigenti, dagli iscritti e da tanti simpatizzanti, numerose telefonate che ci segnalano come sia nei punti Asp che nelle farmacie della provincia di Catania – è la denuncia della Ugl di Catania attraverso il segretario generale territoriale Giovanni Musumeci ed il segretario della federazione provinciale Sanità, Carmelo Urzi’, siano terminati i vaccini per la prevenzione della meningite. E’ assurdo che, a fronte dell’ormai pressante battage informativo avviato da tempo su tutti i canali mediatici, anche con l’aiuto di testimonial famosi, nelle città e nelle periferie si stia assistendo da giorni alla caccia al farmaco fa sapere come in questi giorni tantissimi utenti del servizio sanitario, sin dalle 6 del mattino, dopo alcune ore di fila all’apertura delle strutture hanno appreso la notizia del mancato rifornimento dei vaccini».

«Riteniamo gravissima questa situazione e chiediamo all’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi di disporre l’assunzione di urgenti rimedi, nonché di fornire ad operatori ed utenti le corrette comunicazioni in modo da evitare ogni disagio, ma soprattutto di avviare un’indagine interna al fine di individuare i responsabili dell’accaduto che assume i contorni dell’interruzione di pubblico servizio, oltre a rappresentare un rischio reale in relazione al concretizzarsi di possibili casi», concludono i due sindacalisti.

Questo allarme viene però smentito dal dirigente generale dell’Osservatorio Epidemiologico della Sicilia, Ignazio Tozzo: «A me non risulta che siano finiti i vaccini nel Catanese – rileva – che si sia un rallentamento per l’approvvigionamento sì. Ma non possiamo ulteriormente caricare di altri allarmi la popolazione».

Intanto scendono in campo anche i medici di medicina generale. Il segretario regionale della Fimmg, Luigi Galvano ha annunciato che «sabato e domenica prossimi in occasione del consiglio regionale affronteremo il tema della meningite e se è il caso siamo pronti a scendere in campo in aiuto dei centri vaccinali di tutta la Sicilia, proponendoci a vaccinare nei nostri studio professionali per alleggerire la mole di richieste. Voglio ribadire che in Sicilia non si corre alcun rischio, la psicosi è ingiustificata. Nell’isola la vaccinazione per il meningococco è schedulata secondo il seguente protocollo gratuito: vaccino contro i meningococchi A C W Y dai 12 ai 30 anni; vaccino contro il meningococco C fra i 13 e i 15 mesi di vita; vaccino contro il meningococco B al 1° anno di vita per i bambini nati dal 1° gennaio 2015 con la schedula di 3 dosi + 1: la prima al 4° mese; la seconda a 2 mesi dalla prima; la terza tra 7° e 8° mese e richiamo fra 13° e 15° mese di vita, ma differito dal vaccino per il C».

Ed infine il capitolo delle farmacie che sono state prese d’assalto per l’acquisto dei vaccini. «Non facciamoci influenzare dall’emergenza mediatica – sottolinea Roberto Tobia, presidente Federfarma Palermo e consigliere regionale della stessa organizzazione – è vero siamo in presenza di una ingiustificata psicosi. Ma non c’è alcun allarme. Il vaccino in farmacia ha un costo di 154 euro ma può essere venduto soltanto sotto prescrizione medica ecco perché consigliamo i cittadini a rivolgersi alle Asp per vaccinarsi e non affidarsi al “fai da te”».

Twitter: @fiasconaro_a

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