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Riina intercettato in carcere «Svuotata cassaforte Dalla Chiesa»

Riina intercettato in carcere «Svuotata cassaforte Dalla Chiesa»

Il boss corleonese racconta un altro episodio controverso al suo compagno di ora d’aria Alberto Lorusso. Carte agli atti del processo sulla trattativa Stato mafia

Di Redazione |

«Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti». Alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa torna il mistero della cassaforte del generale prefetto di Palermo assassinato insieme alla moglie Emanuele Setti Carraro il 3 settembre del 1982. A parlarne, in carcere, è il boss Totò Riina che, intercettato, racconta al compagno di ora d’aria, Alberto Lorusso, di quando venne svuotato il forziere di villa Pajno, la residenza palermitana del generale. «Minchia il figlio faceva… il folle. Perché dice che c’erano cose scritte» ha detto il boss corleonese nel carcere di Opera a Milano il 29 agosto dello scorso anno. L’intercettazione è finita agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia in corso a Palermo. «Ma pure a Dalla Chiesa – chiede Lorusso – gli hanno portato i documenti dalla cassaforte? ». «Sì, sì – è la risposta del boss – Loro – continua, tornando a Dalla Chiesa – quando fu di questo… di Dalla Chiesa… gliel‘hanno fatta, minchia, gliel’hanno aperta, gliel’hanno aperta la cassaforte… tutte cose gli hanno preso».

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