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Rosina-Maniero-Calaiò, il trio “maraviglia” che fa sognare i tifosi del Catania

E a breve a si aggregherà anche il valore aggiunto di Raphael Martinho

Giovanni Finocchiaro

26 Gennaio 2015, 10:01

Rosina-Maniero-Calaiò, il trio “maraviglia” che fa sognare i tifosi del Catania

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CATANIA - Obiettivamente: ma un attacco da 33 gol come fai a limitarlo? Rosina 7 marcature, Calaiò e Maniero 13 a testa. Con le due punte in cima alla classifica cannonieri, il Catania può sognare, ma non distrarsi. Può continuare a migliorare l’intesa di gruppo e non beccarle di santa ragione com’è spesso accaduto. Il potenziale offensivo è il migliore della categoria nonostante il mercato degli altri, specie quello del Bologna.   Calaiò, al di là del bottino di gol, è un attaccante che corre, arretra per dare una mano agli altri reparti, difesa compresa. Apre il gioco, smarca chi si inserisce. E vede la porta come pochi. In B è sprecato, ma lui nel Catania ha creduto fin dal primo istante. Non ha ceduto di un solo millimetro quando la squadra incappava in giornate tremende (Vercelli fuori, Bari in casa, le trasferte di Cittadella e Spezia, il confronto del Massimino col Carpi...) anche a costo di girare a vuoto e subire le umiliazioni che forse mai aveva vissuto durante la sua «dorata» carriera. Oggi raccoglie il frutto del lavoro costante in allenamento e quelli di una personalità che lo hanno fatto diventare leader indiscusso di questo gruppo. Adesso che si parla italiano, anche all’interno dello spogliatoio, Calaiò viene compreso meglio, probabilmente. Lui, Emanuele, è uno che mette in riga chiunque se nota cose che non vanno. Lo ha fatto e continuerà a farlo se fosse necessario. In campo fa di tutto: ha segnato su punizione, in acrobazia, dal dischetto, di testa. Serve altro?   Riccardo Maniero era andato via da Pescara lasciandosi alle spalle un periodo d’oro sul piano personale e polemiche altrettanto vibranti perché società, tifosi, tecnico non avevano gradito questo cambio repentino di casacca. E, poi, a Lanciano cioè a due passi da casa, la prima non è che fosse andata alla perfezione. Tutt’altro. Contro la Pro Vercelli, Riccardo non solo ha firmato il primo gol rossazzurro per di più firmato di fronte al suo nuovo pubblico. Ha dato, soprattutto, prova di muoversi per la squadra: tiene palla, la protegge, fa i movimenti giusti in entrata e al momento di tornare indietro. Gioca e lotta. Sgomita e tira. Ha tirato poco, ma un gol importante l’ha anche realizzato. Adesso, lassù, in cima all’olimpo dei goleador, il Catania ha due amici che lottano per il primato. Non ci saranno liti per chi dovrà tirare i rigori. Il primo designato è Calaiò. I due non si pesteranno i piedi, in area. La fuga di Emanuele per il 4-0, con l’apertura per Rick è la conferma dell’altruismo innato che ha il primo e dell’efficacia del secondo. Marcolin ha cercato di perfezionare movimenti e copertura del campo, imponendo ai due, spesso, di agire più larghi, ma anche di accentrarsi quando c’era da aggredire lo spazio non più sulle fasce, ma a pochi metri dalla lunetta. Giorno dopo giorno i movimenti delle punte saranno più fluidi e meno improvvisati. Ma c’è già una buona base dettata dall’esperienza e dalla voglia di arrivare più lontano possibile. Forse la posizione attuale di classifica, impone al Catania un ritmo molto alto. Potrebbe trasformarsi in pressione positiva, vedremo se le prossime partite confermeranno questa impressione generale dettata, però, da un solo confronto.   Rosina, adesso. Ultimo ma non ultimo. Perché il fantasista rossazzurro, quando non soffre di guai muscolari, diventa il valore aggiunto della squadra. Ha Sciaudone pronto a coprirgli le spalle (e non solo, visto il passo che ha l’ex del Bari anche nella fase di possesso), ha due punte che si muovono in modo da ricevere suggerimenti. Ha, anche, la possibilità di segnare ancora, Alex: non solo rigori, non solo azioni. Pure calci piazzati da urlo. E se prima la corsa a tutto campo di Rosina sembrava fine a sé stessa, con un centrocampo che accompagna, spezza e riparte con i tempi giusti, ecco che le accelerazioni e i tagli dell’ex senese, diventano un elemento imprevedibile, proprio per questo motivi davvero efficace.   Tra qualche giorno il Catania completerà il mercato e, cedendo Castro e Cani, potrebbe anche aggiungere alla lista due attaccanti. Non dimentichiamo che, con il rientro di Martinho, anche il centrocampo, non solo il settore avanzato guadagneranno una firma di non poco conto. Al di là dei tre gol segnati in 15 incontri, Martinho potrà essere utile in ogni caso: in progressione se parte da dietro, in fase finalizzativa se dovesse agire nel tridente d’attacco. E’ più facile che il tecnico Dario Marcolin decida di schierarlo nel terzetto in mediana, per dare modo al brasiliano di non dare punti di riferimento quando parte da dietro, creando superiorità numerica e mettendo in crisi le difese avversarie che fanno fatica a tamponare su Rapha quando è in forma ideale.