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Sentenza “shock” annulla accertamento da 600.000 Euro

Di Redazione |

(Lecce, 5 febbraio 2021) – Per i giudici “L’accertamento è illegittimo, il socio non può rispondere per i debiti della società” e Camera Civile Salentina denuncia “Giustizia è fatta ma basta con i bonus sugli accertamenti fiscali. Abbiamo scritto al Presidente della Repubblica e il 16 febbraio faremo un evento per spiegare la nostra riforma del Fisco”.

L’origine della pretesa del Fisco riguardava un accertamento nei confronti di una società che veniva tuttavia richiesto alla signora nonostante essa rivestisse solo la qualità di socia “accomandante”. Come è noto, la pretesa del Fisco non poteva coinvolgere la contribuente poiché nelle società in accomandita semplice il socio accomandante risponde solamente per la quota conferita, così come previsto dall’art.2313 del Codice civile (nel caso di specie la contribuente poteva rispondere solamente per 5.000 euro).

Come chiarito dal legale della contribuente, l’Avv. Matteo Sances “La sentenza è diventata definitiva nei giorni scorsi perché l’Agenzia delle Entrate ha rinunciato a proporre appello. Sono lieto che dopo due anni la contribuente sia riuscita a ottenere giustizia ma rimango fortemente preoccupato per lamancanza di dialogo tra Fisco e contribuente. Non nascondo che molte volte anche in caso di errori palesi sono costretto ad arrivare fino in Cassazione. Insieme a Camera Civile Salentina stiamo segnalando da tempo che il sistema non funziona. Ad esempio, se esaminiamo la convenzione tra l’Agenzia delle Entrate e il Mef per il triennio 2019/2021 troviamo una serie di incentivi economici parametrati agli esiti degli accertamenti fiscali e questo non va bene; per salvaguardare l’indipendenza e l’imparzialità dei funzionari del Fisco ritengo sia fondamentale che gli esiti delle verifiche non debbano in alcun modo influenzare la remunerazione dei controllori (per leggere la Convenzione e altri documenti segnalo il mio gruppo Linkedin )”.

Interviene sul punto anche il Presidente di Camera Civile Salentina e Coordinatore Regionale Camere Civili di Puglia, l’Avv. Salvatore Donadei, il quale dichiara “Quanto accaduto alla contribuente ci lascia attoniti, è paradossale che un contribuente non riesca a confrontarsi con l’Amministrazione per segnalare almeno gli errori più palesi. Questa triste storia ci deve dare la forza per continuare a proporre alle istituzioni un rapporto diverso tra Fisco e contribuenti. Per questo motivo nei giorni scorsi abbiamo scritto al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’Economia per sensibilizzare tutte le istituzioni affinchè si possano eliminare tutti i bonus legati agli accertamenti fiscali. Da tempo Camera Civile Salentina, grazie al supporto del Collega Sances, nostro associato, propone due cose molto semplici:

1) eliminare i bonus ai funzionari parametrati sugli accertamenti fiscali;

2) dare maggiori poteri al Garante del Contribuente in modo che possa intervenire efficacemente in caso di abusi o disservizi.

In un periodo come questo dove si parla tanto di riforma tributaria, riteniamo opportuno sottoporre questi suggerimenti.

Sul punto, infine, è intervenuto anche il mondo delle piccole imprese per voce di Antonio Sorrento, Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il quale sottolinea “Personalmente dopo aver appreso di questi bonus ai funzionari sono rimasto basito. Ringrazio Camera Civile Salentina per la dedizione e l’impegno a tutela dei contribuenti e sono onorato per la collaborazione che si è creata con Pin. Abbiamo voluto anche noi scrivere al Presidente della Repubblica perché ci sembrava doveroso far sentire il nostro profondo dissenso per questa Convenzione tra Mef e Agenzia delle Entrate. È tempo che ai cittadini e alle imprese vengano riconosciuti i diritti che gli spettano nei confronti del Fisco”.

Ringraziamo dunque Camera Civile Salentina per l’importante iniziativa a tutela dei contribuenti.

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