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Sequetrati beni per 360 mln All’imprenditore Stefano Parra

Sequetrati beni per 360 mln All’imprenditore Stefano Parra

Il provvedimento disposto dal Tribunale di Palermo su richiesta della Dia: «È il collettore degli interessi mafiosi a Partinico». Nel 2000 arrestato per avere ceduto esplosivo a Cosa nostra

Di Redazione |

La Dia di Palermo sta l’eseguendo un provvedimento di sequestro di beni riconducibili a Stefano Parra, 47 anni, imprenditore del settore delle cave, del calcestruzzo ed edile, di Partinico nel Palermitano, condannato per mafia. Il valore del patrimonio sequestrato – secondo quanto ha reso noto la Dia – è di oltre 360 milioni di euro. Tra i beni cave, società, immobili, rapporti finanziari. Secondo gli investigatori Parra è ritenuto collettore degli interessi mafiosi a Partinico sia nella gestione delle cave, connessa alla commercializzazione delle materie prime riferite all’attività estrattiva, sia nell’aggiudicazione di appalti pubblici. Il sequestro disposto dal Tribunale di Palermo è stato richiesto dal direttore della Dia, Arturo De Felice. Stefano Parra venne anche arrestato nel maggio 2000, per mafia perché secondo l’accusa aveva consegnato circa 5 kg di esplosivo ed alcuni metri di miccia a lenta combustione ad emissari di Cosa nostra, che erano stati utilizzati per fare brillare una caverna in cui erano stati occultati alcuni cadaveri. Il patrimonio sequestrato, valutato in oltre 360 milioni di euro, comprende tre cave, otto società di capitale con relativi compendi aziendali, due imprese individuali, ventisei terreni, numerosi magazzini, varie abitazioni, tra cui quattro in ville, quattro impianti fotovoltaici, dodici rapporti bancari e finanziari.

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