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Si apre la nuova “640” ma siamo solo all’inizio

Di Gioacchino Schicchi |

Lavori a singhiozzo

Rispetto ai 34 km del tratto tra Agrigento e Grottarossa, al 2012 i km di percorso già completato risultavano 22, con ben 4 singoli stralci consegnati in sequenza. Poi, i lavori si bloccano una volta tra il 2012 e il 2013 per problematiche di trasferimento di fondi e un’altra volta tra il giugno del 2014 e l’aprile del 2015 per ottenere dei finanziamenti integrativi per circa 30 milioni di euro, cui si aggiungono rallentamenti provocati da alcuni imprevisti riscontrati lungo il tracciato. Se Anas e “Empedocle”, il “general contractor” dell’opera annunciarono la consegna nel 2016, il mancato rispetto dei termini (per problemi connessi alle avverse condizioni meteo) aveva spinto la sottosegretaria alle Infrastrutture e Trasporti Simona Vicari ad annunciare nel febbraio scorso l’avvio di ispezioni e, soprattutto, a lanciare un ultimatum: tutto andava consegnato entro ieri. Per questo, negli ultimi mesi, lo sforzo sostenuto è stato immane, con 200 lavoratori spostati dal cantiere di Caltanissetta a quello agrigentino.

Ma tutto è stato consegnato?

L’asse principale della strada, stando alle garanzie di Anas, sarà stamattina pienamente percorribile a quattro corsie e questo consentirà di percorrere i 34 chilometri interessati in 20 minuti in media, contro i 45 minuti necessari prima dei lavori. In totale, alla fine dell’opera si stima un tempo di percorrenza media Agrigento-Catania di soli 90 minuti. Gli interventi non sono comunque terminati, dato entro i prossimi 60 giorni si opererà un monitoraggio della situazione delle strade complementari per realizzare le necessarie rifiniture e ripristinare quanto ad esempio danneggiatosi negli anni. Su questa torta da circa 500milioni di euro, però, qualcuno ha tolto la ciliegina. Solo un mese fa è stato ritenuto necessario demolire un ponte in contrada Petrusa, in territorio di Agrigento, che pur riguardando un altro asse stradale attraversa la “Strada degli Scrittori” e rappresenta il suo punto di “ancoraggio” con la parte a valle di Agrigento. La struttura sarà smontata per essere sostituita con un ponte a campata unica e solo dopo l’anello stradale sarà completo.

Il bicchiere mezzo vuoto

Ben diversa è invece la situazione tra Grottarossa e l’innesto con l’autostrada 19, quindi tra Canicattì e la provincia di Caltanissetta. Qui la prima pietra venne posata nel 2012 e i lavori prevedono alcuni interventi complessi, come la la galleria “Caltanissetta”, lunga 4 km, con le attività di scavo oggi a 3500 metri della cosiddetta “seconda canna”. La stima della stessa Empedocle 2 è di consegnare il tratto, di circa 20 km, entro il 2018. Altra differenza con il tratto che si inaugurerà oggi è che quello nisseno non ha finora goduto di “sconti”: non ci sono stati infatti interventi di apertura per quanto parziale al traffico, con la conseguenza che oggi il traffico in quelle zone è caratterizzato da innumerevoli deviazioni sulla viabilità secondaria che consentono di percorrere 20 chilometri in circa 30/40 minuti. Ma questa, è un’altra inaugurazione.

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