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Stop alle nomine di Cantaro e Pellicanò

Stop alle nomine di Cantaro e Pellicanò la sanità catanese resta «azzoppata»

Policlinico, ospedale Cannizzaro e Asp ancora senza manager

Di Lillo Miceli |

PALERMO – La Giunta regionale, presieduta da Crocetta, ha deciso ieri di annullare gli atti relativi alla nomina a dirigente generale di Paolo Cantaro, destinato alla guida del Policlinico «Vittorio Emanuele», perché ha già compiuto 65 anni di età, e quella di Angelo Pellicanò, che era stato nominato alla guida del «Cannizzaro», perché già in pensione nonostante non abbia raggiunto i 65 anni di età. Una decisione sofferta, ma il parere negativo dell’Avvocatura dello Stato è stato decisivo. Secondo indiscrezioni, la Giunta dovrebbe tornare a riunirsi lunedì prossimo per la nomina dei “sostituti” di Cantaro e Pellicanò. Nel primo caso, sembra che la scelta debba cadere su Giampiero Bonaccorsi, attuale direttore amministrativo dell’Ove, essendo inserito nella terna che il rettore dell’Università di Catania aveva concertato con il presidente della Regione. Su chi dovrà dirigere il “Cannizzaro”, invece, durante i lavori di Giunta, l’assessore alla Salute, Borsellino, non avrebbe fatto trapelare alcuna indicazione. Lunedì, inoltre, potrebbe essere nominato anche il direttore generale dell’Asp di Catania, attualmente commissariata. Rimane pure da riempire la casella dell’Asp di Enna. «Un inutile giro di valzer» per la il capogruppo di Fi, Falcone, «prima la nomina e poi la revoca» di Cantaro e Pellicanò. «L’assessore Borsellino ci spieghi – ha aggiunto Falcone – come mai i direttori degli ospedali catanesi “Cannizzaro” e “Ove”, nominati poche ore prima dell’approvazione del decreto legge Renzi, che prevede che i manager con più di 65 anni d’età non possano più ricoprire incarichi pubblici, siano stati scaricati proprio oggi dallo stesso esecutivo». Falcone, che non ha risparmiato dure critiche all’assessore alla Salute, ha chiesto a Borsellino di chiarire «se si sia trattato di una iniziale forzatura, che ha poi visto il governo fare marcia indietro, o se le due nomine siano state strumentali per arrivare ad altri professionisti».   DDL SUL DIRITTO ALLO STUDIO La Giunta regionale, inoltre, ha varato il disegno di legge sul diritto allo studio. Un provvedimento atteso da tempo e che in autunno potrà iniziare l’iter parlamentare per diventare legge della Regione. «Si tratta di una svolta storica – hanno commentato il presidente Crocetta e l’assessore alla Formazione professionale, Scilabra -, di un cambio di passo importante e straordinario che finalmente consente alla Sicilia di non essere più l’unica Regione d’Italia a non avere una legge sul diritto allo studio». Salvaguardare il diritto allo studio e combattere l’abbandono prematuro della scuola: la Sicilia ha il record nazionale con il 28,5% – sono gli obiettivi principali. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Torrisi, circa 14 milioni di euro di fondi ex-Gescal, saranno utilizzati per l’acquisto, tramite gli Iacp, di alloggi immediatamente abitabili; per l’eliminazione di alcuni pericoli nei comuni e il completamento di opere. Inoltre, è stato deciso che la competenza per la realizzazione del depuratore delle acque reflue di Acireale e di alcuni comuni dei dintorni, non sarà più del dipartimento Servizi di pubblica utilità, ma sarà trasferita alle Infrastrutture, che ne seguirà l’esecuzione attraverso il dipartimento tecnico.   LE POLEMICHE Sul fronte politico, non si placa il focolaio di polemiche sollevato dal presidente dell’Udc, D’Alia (vedi l’intervista a fianco). A rispondergli per le rime, il suo compagno di partito, Dina, presidente della commissione BIlancio dell’Ars: «Forse il caldo agostano ha generato sicuramente un po’ di confusione, soprattutto in chi agisce da solo senza coinvolgere la base e gli organi di partito». Il portavoce del Pdr, Cimino, in modo subdolo ha chiesto a D’Alia, sempre che ritenga strategico l’accordo con il centrosinistra, di adoperarsi perché la maggioranza venga allargata al Ncd. «Se, invece, fosse una fase transitoria nell’attesa di cementare il centrodestra in attesa delle prossime elezioni regionali, D’Alia dovrebbe essere conseguente».

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