Tombaroli sorpresi dai carabinieri Sequestrato un metal detector

Di Redazione / 07 Settembre 2014

Sono stati sorpresi in località Marfarina a Prizzi, nel Palermitano, mentre scandagliavano il terreno con un metaldetector alla ricerca di reperti archeologici. I carabinieri hanno così denunciato tre persone, di 33, 46 e 50 anni, tutte di Favara, nell’Agrigentino. Tutto è accaduto durante un servizio perlustrativo da parte di una pattuglia dei Carabinieri che mentre percorrevano le aree rurali hanno notato la presenza di un’autovettura, nascosta dalla vegetazione, nei pressi di un fondo agricolo privato.
I militari hanno così notato i tre individui, uno dei quali dotato di metal detector, che, poco lontano dall’autovettura, scandagliavano il terreno circostante alla ricerca di reperti archeologici da estrarre.
I tre – secondo quanto accertato dai carabinieri – operavano in perfetta intesa, eseguendo sondaggi nel terreno con il piccone, nei punti indicati da uno di loro che operava sapientemente utilizzando il metal detector e indossando delle cuffie professionali. I militari hannocosì deciso diintervenire per bloccarli constatando così che sul terreno circostante, che erano state realizzate tantissime buche, poco profonde, scavate dai tre uomini con l’ausilio di un piccone ed all’interno delle stesse dei frammenti in ceramica, reperti lasciati, abbandonati, per evitare che venissero notati dai carabinieri.
I tre tombaroli hanno anche precedenti specifici. Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati un metal detector di ultima generazione, un binocolo, un piccone e i reperti portati alla luce.

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