Tra i palazzi di Librino a Catania, là dove c’era solo immondizia e adesso c’è un orto

Di Damiano Scala / 21 Dicembre 2014

CATANIA – Il cambiamento è stato radicale e repentino. Dalla discarica abusiva ad un orto coltivato con ogni ben di Dio, passando dalla grande volontà e lavoro dei residenti di alcune palazzine tra il viale San Teodoro e via delle Susine. Famiglie che non si sono arrese davanti ad una pattumiera a cielo aperto. Senso civico che sposa il senso materiale legato ad una crisi che colpisce tanta gente che deve tirare la cinghia per arrivare a fine mese. E allora perché non fare qualcosa che, oltre all’estetica, faccia bene anche alla tavola? Pomodori al posto delle sterpaglie, melanzane al posto delle cartacce e zucchine al posto di vecchi mobili. Fantascienza? No, sacrosanta necessità.  

«Abbiamo cominciato quasi per caso prendendola come una vera e propria sfida. Improbabile, forse impossibile, ma comunque tentare perché anche un terreno senza una pianta è sempre meglio di una discarica abusiva». A parlare è Daniele Arciola, operatore socio-assistenziale con il pollice verde. Accanto a lui c’è il piccolo “Sonny”. Un cagnolino trovatello con il compito di difendere l’orto.  

 

 

L’idea degli orti “fai da te” nasce durante il periodo della seconda guerra mondiale. Con l’Italia in una situazione così difficile, e con i generi di prima necessità quasi irreperibili per la gente comune, le persone cominciarono a coltivare le aiuole e tutti gli spazi verdi disponibili. Il materiale di scarto non veniva buttato perchè serviva a nutrire i conigli e gli altri animali da cortile. Oggi la crisi e la mancanza di lavoro ha “riportato in auge” questo genere di iniziative ed ora Daniele lancia un appello ed invita i “librinesi” (e non solo) a fare il passo decisivo per recuperare gli appezzamenti, terre di nessuno e spesso buone solo per essere trasformate in discariche abusive, in qualcosa di più utile e bello. Pochi metri quadrati ed ecco che le piante nascono, crescono e si sviluppano. Un lavoro importante che permette al quartiere di avere meno degrado e alle famiglie più povere di avere più cibo a tavola. Vi sembra poco?

foto e video di Davide Anastasi

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Redazione
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