Trigilia: sui Fondi Ue al Sud
Trigilia: sui Fondi Ue al Sud il governo vigili, ma non tagli
«La nostra intervista all’ex ministro per la Coesione territoriale»
“L’intenzione del governo di voler ridurre il cofinanziamento dei Fondi Ue al Sud è, al momento, una notizia di stampa e andrà dunque verificata. Certo, se così fosse, sarebbe un segno di resa e di minor impegno a favore del Mezzogiorno”.
Lo afferma l’ex ministro della Coesione territoriale Carlo Trigilia in una intervista a “La Sicilia”. “In altre parole, invece di cercare di utilizzare più efficacemente le risorse per determinare una svolta nel Sud – prosegue Trigilia – sarebbe come se si dicesse: prendiamo atto che tanto le regioni meridionali non spendono tutto e non spendono bene e riduciamo quindi l’impegno. Quei soldi li useremo per far fronte a problemi dei conti pubblici o per altre esigenze ma non per lo sviluppo del Sud”. “È evidente – aggiunge – che questo sottrarrebbe risorse soprattutto alle regioni meridionali, a vantaggio di altre scelte che danno magari più respiro ai conti pubblici. In altre parole, una sorta di resa alla incapacità di usare più efficacemente i fondi per il Sud”. «Ma l’incapacità della Sicilia e delle altre regioni del Sud nell’impiegare bene i Fondi Ue – secondo l’ex ministro oggi presidente della Fondazione Res – non può essere usata dal governo come alibi per tagliare il cofinanziamento». «Negli ultimi mesi – sostiene Trigilia – le azioni che potranno essere realizzate con le risorse dell’Ue sono passate da 50 e 330: aumentano così gli spazi per l’intermediazione politica e il pericolo di dispersione. Il governo, invece, deve avere un ruolo più attivo e vigilare sull’uso reale delle risorse Ue nel Sud».
(l’intervista integrale su La Sicilia di domenica 20 luglio 2014) COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA