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Trigilia: sui Fondi Ue al Sud

Trigilia: sui Fondi Ue al Sud il governo vigili, ma non tagli

«La nostra intervista all’ex ministro per la Coesione territoriale»

Di Giuseppe Di Fazio |

“L’intenzione del governo di voler ridurre il cofinanziamento dei Fondi Ue al Sud è, al momento, una notizia di stampa e andrà dunque verificata. Certo, se così fosse, sarebbe un segno di resa e di minor impegno a favore del Mezzogiorno”.

Lo afferma l’ex ministro della Coesione territoriale Carlo Trigilia in una intervista a “La Sicilia”. “In altre parole, invece di cercare di utilizzare più efficacemente le risorse per determinare una svolta nel Sud – prosegue Trigilia – sarebbe come se si dicesse: prendiamo atto che tanto le regioni meridionali non spendono tutto e non spendono bene e riduciamo quindi l’impegno. Quei soldi li useremo per far fronte a problemi dei conti pubblici o per altre esigenze ma non per lo sviluppo del Sud”. “È evidente – aggiunge – che questo sottrarrebbe risorse soprattutto alle regioni meridionali, a vantaggio di altre scelte che danno magari più respiro ai conti pubblici. In altre parole, una sorta di resa alla incapacità di usare più efficacemente i fondi per il Sud”. «Ma l’incapacità della Sicilia e delle altre regioni del Sud nell’impiegare bene i Fondi Ue – secondo l’ex ministro oggi presidente della Fondazione Res – non può essere usata dal governo come alibi per tagliare il cofinanziamento». «Negli ultimi mesi – sostiene Trigilia – le azioni che potranno essere realizzate con le risorse dell’Ue sono passate da 50 e 330: aumentano così gli spazi per l’intermediazione politica e il pericolo di dispersione. Il governo, invece, deve avere un ruolo più attivo e vigilare sull’uso reale delle risorse Ue nel Sud».

(l’intervista integrale su La Sicilia di domenica 20 luglio 2014) COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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