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Il bilancio del workshop “Il giornalismo che verrà”

8 giorni di eventi, 25 pane aperti al pubblico, oltre 65 ospiti internazionali e 5.000 spettatori tra presenza e digitale. Per una settimana Catania è stata la capitale del giornalismo internazionale

Di Redazione |

Catania capitale italiana del giornalismo per otto giorni. Se appena quattro anni fa una simile prospettiva sarebbe parsa quantomeno ambiziosa, oggi invece essa descrive appieno la crescente dimensione che il workshop “Il giornalismo che verrà”, promosso dal Sicilian Post e coordinato da Giorgio Romeo e Giuseppe Di Fazio. Dal 13 al 20 giugno, 62 tra i più prestigiosi nomi del giornalismo nazionale e internazionale – dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana al giornalista maltese premio Pulitzer Matthew Caruana Galizia (a cui in occasione dell’evento al Cortile Platamone è stata consegnata una targa per il suo impegno nella ricerca della verità), passando per la reporter Laura Silvia Battaglia al-Jalal e la giornalista e conduttrice Rai Paola Severini Melograni – hanno animato ben 25 panel aperti al pubblico con la loro voglia di mettersi in discussione e offrire preziosi punti di vista sul futuro di una professione complessa e affascinante. Grande spazio, in questo senso, è stato dato all’opinione di direttori quali Luciano Fontana, Agnese Pini, Antonello Piraneo e Giuseppina Paterniti. Ampio e variegato il panorama di temi trattati: il fact checking con Giovanni Zagni, direttore di Pagella Politica; i temi sociali con ospiti del calibro di Roberto Natale, direttore di Rai per la Sostenibilità, Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale, e Raffaella Milano direttrice dei programmi Europa-Italia di Save The Children; l’ascolto delle comunità con Jeff Jarvis, della Newmark School of Journalism at CUNY e Madhav Chinnappa, director of News Ecosystem Development at Google; l’importanza di un'inclusione sempre maggiore di figure femminili in redazione con Annalisa Monfreda, founder di Diagonal e già direttrice di Donna Moderna e Silvia Guidi, prima donna assunta da L’Osservatore Romano. Ad attraversarli tutti un unico fil rouge: il giornalismo si dimostra una volta di più vivo e vegeto e non manca chi sta già immaginando nuove strade capaci di tenere assieme spirito di servizio e necessità di non chiudere gli occhi di fronte alle trasformazioni nel nostro modo di comunicare e informarci.

da sinistra Giorgio Romeo, direttore Sicilian Post, Matthew Caruana Galizia e Daniele Ditta, segretario Ordine dei Giornalisti di Sicilia

Ma i numeri, per quanto importanti, non bastano a racchiudere il senso di un’iniziativa che, in un momento di transizione e profonda riflessione del mondo dell’informazione, all’apparenza impenetrabile alle nuove leve desiderose di farsi strada, ha confermato quanto vivo sia ancora l’entusiasmo di coloro che non intendono rinunciare alla bellezza di raccontare storie, di guardare il mondo con occhi curiosi, di essere interpreti del proprio tempo. 

la lezione di "Graphic Journalism" di Paola Cannatella all'Accademia di Belle Arti di Catania

A dimostrarlo le oltre 100 candidature giunte da tutto il Paese per partecipare al corso di formazione che si è svolto parallelamente alle conferenze rivolte alla città. Trenta i giovani professionisti e aspiranti giornalisti i quali hanno potuto affinare le proprie competenze confrontandosi, grazie a laboratori pratici, con profili di grande esperienza. Dalla scrittura di un arti format radiofonico con Antonio Talia di Radio24 al giornalismo investigativo con un insegnante d’eccezione quale Matthew Caruana Galizia, passando per i consigli di Laura Silvia Battaglia al-Jalal su come farsi strada nel difficile mondo dei freelance, fino alle nuove frontiere dell’informazione online con un corso dedicato alla progettazione funzionale a cura dell’UX designer del Gruppo GEDI Federico Badaloni. Il giornalismo che verrà, probabilmente, è già tra noi. E ha il volto di quei ragazzi che, per una settimana, hanno sentito il loro sogno un po’ più vicino.

il prof. Roberto Cellini (direttore del Dipartimento di Economia UniCT) e Mimmo Trovato (caposervizio ANSA)

Isabella Schiavone (TG1) e Giovanni Parapini (direttore Rai per il Sociale)

Domenico Quirico (La Stampa)

Ornella Sgroi (giornalista per Corriere della Sera) e Roberto Natale (direttore Rai per la Sostenibilità)

Anna Aiello (attrice), Antonio Talia (Radio 24), Laura Silvia Battaglia al-Jalal (giornalista freelance), Domenico Quirico (La Stampa) e Giuseppe Di Fazio (coordinatore workshop) durante la serata di gala al Cortile Platamone di Catania

Antonello Piraneo (direttore La Sicilia)

Paola Severini Melograni (Rai 2)

I corsisti durante la serata di gala 

INIZIATIVA DI SISTEMA. L’evento è stato promosso dal Sicilian Post, con i patrocini dell’Università di Catania, della Scuola Superiore di Catania, del DISUM Unict, dell’Accademia di Belle Arti di Catania, di The European House – Ambrosetti, della Fondazione DSe, dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia di Rai per il Sociale, dell’Innovation Hub Isola e del Teatro Stabile di Catania.  Main Sponsor dell’evento è stato Google attraverso il programma GNI. Il workshop è stato possibile anche grazie agli sponsor Crédit Agricole Italia e Confindustria Catania. Sponsor tecnici sono stati l’Hotel Nettuno di Catania, Ionia Caffè e Cappellani Music Megastore. Media Partner dell’evento sono stati La Sicilia, Zammù TV e la rivista di cultura digitale Media 2000/OTM.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA