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Dal pistacchio di Bronte all’Ottobrata di Zafferana ecco la guida alle Sagre d’autunno

Cibo, tradizione, scoperte: la "Notte gialla" a Leonforte e il bulgur a Troina

Di Redazione |

“Notte gialla” e “Pistacchio dance” per il primo weekend di ottobre che apre la lunga stagione delle sagre autunnali. Un tuffo tra prodotti slow food e panini ca’ sasizza, gruppi folk e cibi gourmet.

SAGRA DEL PISTACCHIO DI BRONTE Si parte nella Bronte verdissima del pistacchio, una goduria di dolci, pesti, creme, torte, gelati, arancini, pasta ripiena…. dal 30 settembre al 2 ottobre (e poi ancora nel fine settimana successivo). Tra cortei storici, gruppi folcloristici, la fanfara dei bersaglieri, spettacoli di burattini, animazione e gonfiabili per i piccoli, il premio Pistacchio d’oro, venerdì, condotto da Gino Astorina, e sabato 1 ottobre alle 21.00 in piazza Castiglione il concerto di Clementino (e non scordate di assaggiare il dolce tradizionale, la filletta).

SAGRA DELLE PESCHE DI LEONFORTE Ci si sposta nella Leonforte dei Branciforti con i suoi palazzi, le chiese e la grande fontana per la Sagra della pesca – 1 e 2 ottobre – che festeggia 40 anni.  Biologica e profumatissima, insacchettata a mano sull’albero per arrivare a maturazione tra settembre e ottobre. In tutto il centro stand per la vendita di pesche e di altri prodotti locali, dolci e cibi. La “Notte gialla”  tra sabato e domenica fino alle 3 con spettacoli di intrattenimento.  La pesca nel sacchetto e la fava larga di Leonforte sono presìdi SlowFood.

OTTOBRATA DI ZAFFERANA Riparte dopo due anni l’Ottobrata di Zafferana tutte le domeniche di ottobre: al via il 2 con la Sagra dell’uva. Lungo la strada principale dolci tipici locali: zeppole, paste di mandorla, foglie da tè, torrone e poi castagne, noci, nocciole, miele mostarda, mele, fichi d’india, melograni, funghi, conserve. Una manifestazione che negli anni scorsi ha conquistato migliaia e migliaia di visitatori.

FESTA DEL CASTAGNO DI TRECASTAGNI Tutti i fine settimana del mese la Festa del castagno a Trecastagni che celebra i sapori d'autunno: castagne e vino, prodotti di stagione, artigiani e artisti per una sagra di paese dove poter mangiare e acquistare prodotti locali.

FESTIVAL DEL BULGUR, DELL'OLIO EVO E DEI PRODOTTI DEL MEDITERRANEO Sabato e domenica prossimi a Troina il primo festival dedicato al bulgur, il grano spezzato, alimento antico del Mediterraneo e del Medio Oriente, un grano duro non germogliato, i cui chicchi vengono macinati a pietra e ridotti in piccoli frammenti simili al cous cous, con basso indice glicemico e alto contenuto di fibre e minerali.

Si apre sabato con un simposio con ricercatori dell’Università di Catania sul valore nutrizionale dei prodotti del Mediterraneo, nel pomeriggio, l’apertura della manifestazione e del Villaggio Mediterraneo, all’interno del quale sono allestiti prodotti tipici, degustazioni e show cooking con oltre 20 chef ai fornelli, cui farà seguito la premiazione del miglior piatto a base di bulgur e di olio e.v.o., realizzato dalle scuole alberghiere e dai cuochi di tutta la Sicilia che parteciperanno al Festival. Domenica pomeriggio show coking di Andy Luotto e possibilità per i visitatori di degustare i prodotti gastronomici delle aziende partecipanti e delle preparazioni degli chef, dolci e salate, a base di bulgur.

Bisognerà aspettare la seconda e la terza settimana di ottobre per altre tradizionali sagre, a partire dalla Sagra della mostarda e del ficodindia nel gioiello barocco di Militello (7, 8 e 9 ottobre 15 e 16 ottobre) una cittadina che merita una gita per il centro storico ricco di chiese e palazzi nobiliari che si può prolungare andando a vedere le cascate dell'Oxena qualche chilometro fuori dal paese.

E ancora la Sagra del miele, a Sortino, una delle porte d’ingresso per visitare la necropoli rupestre di Pantalica, una piccola cittadina barocca. Miele ibleo di grande qualità e prodotti locali dal 7 al 9 ottobre nelle piazze del centro.

Sempre nel weekend dal 7 al 9 ottobre la Sagra del fico d’india di San Cono regno dei prelibati "bastarduni", dove il fico d’india – pianta simbolo del paesaggio siciliano – viene declinato in tutte le possibilità. Si può usare tutto di questa pianta miracolosa, spinosa solo d’aspetto ma succulenta e utile nei frutti, nelle caratteristiche pale, nei fiori e persino nel tronco da cui si può estrarre la fibra. Si possono assaggiare i frutti, succulenti e colorati come sorbetti, ma anche le marmellate, i dolci, i liquori e la pala, in pastella per aperitivi, centrifugata, commestibile e salutista. 

O. G.

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