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Etna Doc, la produzione riparte: exploit dei bianchi

Francesco Cambria, presidente Consorzio: "Nel 2021, con 34 mila ettolitri prodotti, un imbottigliamento superiore al 2019, pre-pandemia"

Di Redazione |

 Il vino dell’Etna Doc riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l'evento di promozione dei vini del vulcano con il coinvolgimento di 90 cantine del territorio, che si conclude oggi al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia (Catania). Visitando ieri gli stand che hanno registrato il sold out di prenotazioni da parte del pubblico di enoappassionati, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato un piano della Regione Siciliana per i vigneti che si trovano in determinati contesti paesaggistici, Etna compreso.

La XIII edizione di Contrade dell’Etna si è aperta con un sentito omaggio a Andrea Franchetti, fondatore della manifestazione morto lo scorso 5 dicembre, e alla produttrice Silvia Maestrelli, scomparsa a gennaio, due imprenditori visionari, apripista del successo dei vini etnei e della riscossa di questa viticoltura estrema. Tra i meriti riconosciuti a Franchetti, quello di aver riportato in Sicilia e nel distretto dell’Etna in particolare lo spirito di condivisione mediterraneo, la cura dell’eleganza senza fronzoli e della bellezza, e il sogno di fare qui il vino più buono del mondo.

«L'Etna è quello che è oggi – ha detto il sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda – grazie a Franchetti e a tutti i 380 produttori del vino nell’area del vulcano. Nel 2001 è cambiato tutto: sono venuti imprenditori importanti che hanno coinvolto, nella creazione della Costa d’oro dei vini dell’Etna, giovani e territorio locale. Oggi non si trova più un ettaro di terreno in vendita e le quotazioni sono salite da 10mila euro a 250mila euro. E l’Etna prima di diventare una menzione geografica in etichetta, diventa un’idea di sviluppo, con le Contrade protagoniste nella strategia della diversità delle aree produttive. Ora parte un ragionamento per valorizzare l’olio locale» ha annunciato.

Plauso a Contrade dell’Etna da parte del presidente del Consorzio Etna Doc Francesco Cambria: «abbiamo aderito con entusiasmo perché ci mette tutti insieme e perché Contrade dell’Etna rappresenta una pietra miliare che fa tanto per un territorio capace di raggiungere già nel 2021 un imbottigliamento superiore al 2019, pre-pandemia. A testimoniare che qui la voglia di fare, con 34 mila ettolitri prodotti nel 2021, 3mila in più rispetto al 2019, ha superato la paura, e il fermo del canale ho.re.ca». Tra le novità, segnalate da Cambria e dalla «Guida ai vini dell’Etna 2022», curata da Fabrizio Carrera e Federico Latteri, una crescita qualitativa e quantitativa dei vini bianchi dell’Etna, che si dimostrano longevi. «Una ulteriore consacrazione del territorio – ha concluso Cambria – che ora punta sempre più su progetti di sostenibilità».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA