Caltanissetta, danni ambientali per il percolato: 10 imputati dal Gup tra cui 3 sindaci

Di Vincenzo Pane / 01 Ottobre 2017

CALTANISSETTA – Finisce per la terza volta in aula il caso dei danni ambientali nella discarica di contrada Stretto-Giordano, con l’udienza preliminare fissata per la fine di novembre e nella quale sono imputate dieci persone, compresi tre sindaci, tecnici e funzionari.

Davanti alla gup Antonella Leone, chiamati a difendersi dall’accusa di danno ambientale, andranno l’attuale sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo, 51 anni, insieme agli ex colleghi Salvatore Messana, 58 anni e Michele Campisi, 54 anni, il geologo Michele Panzica, 65 anni, l’ex capo dell’Ufficio tecnico comunale Gaetano Corvo, 70 anni (già assolto nel primo processo per la stessa vicenda e che si è visto dichiarare prescritte le accuse nel secondo giudizio), l’ex assessore comunale e ex presidente dell’Ato rifiuti Giuseppe Cimino, 68 anni, la liquidatrice dell’Ato rifiuti Elisa Ingala, 54 anni, il responsabile dell’area tecnica dell’Ato Salvatore Rumeo, 58 anni, l’ex direttore tecnico dell’Ato Graziano Scontrino, 42 anni, e il direttore tecnico della discarica Sergio Montagnino, 61 anni.

Un caso che in oltre dieci anni – passati tra sequestri e due processi – non si è mai praticamente risolto del tutto, con il pubblico ministero Luigi Leghissa che contesta la mancanza della necessaria attenzione sulle condizioni della discarica.

E ancora una volta l’argomento clou sul quale si dibatterà sarà sempre lo stesso: lo sversamento del percolato – cioè dei liquidi che si formano dai rifiuti – nelle falde acquifere.

La discarica è considerata dagli inquirenti una vera e propria “bomba” ambientale, anche sulla base di alcune consulenze fatte eseguire negli anni. L’ultima analisi, in ordine di tempo, non aveva certo dato origine a rasserenamenti visto che era stato confermato, dagli esperti chiamati a svolgere accertamenti in contrada Stretto, l’inquinamento del suolo, delle acque superficiali e sotterranee.

La Procura contesta, tra l’altro, la condotta permanente, cioè come se il reato fosse ancora in corso.

A difendere i dieci imputati – che ora dovranno valutare se scegliere o meno riti alternativi – sono gli avvocati Giacomo Butera, Ippolito Cucchiara, Francesco Panepinto, Giuseppe Panepinto, Sergio Iacona, Raffaele Palermo, Riccardo Palermo, Maria Giambra, Diego Perricone, Sonia Tramontana, Salvatore Falzone e Antonino Falzone.

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