Al Centro Polivalente ”Michele Abbate” di Caltanissetta si è svolta una performance artistica che ha visto protagonisti alcuni docenti di varie discipline e cinquantadue alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo” Martin Luther King”,  diretto dalla professoressa Daniela Rizzotto.

“Il fenomeno della violenza di genere e, specificatamente, della violenza sulle donne, ha assunto negli ultimi anni una crescente rilevanza e non poteva lasciarci insensibili”, ha detto la professoressa Bognanni, autrice del copione andato in scena grazie alla collaborazione dei colleghi Manuela Azzurra Fasulo, Ilaria Testaquatra, Patrizia Falzone, Letizia La Piana, Rossella Angileri, Maria Teresa Cordova, Piero Panepinto e Fabio Cancemi che l’hanno sostenuta in questo progetto.

“Serve un’azione educativa al rispetto della persona”

“L’Italia risulta essere una tra i cinque Paesi in Europa con il più alto numero di donne vittime di femminicidio, con una percentuale elevata registrata nell’ambito delle relazioni familiari. Diverse sono le azioni da mettere in campo – dice la dirigente scolastica – per arginare questo fenomeno, tra le quali prioritariamente, un’azione educativa e di sensibilizzazione alla cultura del rispetto della persona, delle differenze di genere e alla gestione dei conflitti”. Presenti alla rappresentazione il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino e la dott.ssa Patrizia Saporito, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Tra il pubblico anche un nipote di Santina Cannella, una ragazza di soli quindici anni uccisa nel 1954 a Caltanissetta perché ad un matrimonio di comodo aveva preferito studiare.

Tante storie di “amore malato”

Dai tempi di Francesca da Rimini ai nostri giorni: questo l’arco temporale considerato e all’interno del quale si sono incastonate le storie di tante donne vittime di un amore malato, di un risentimento di rabbia verso una persona che non vuole essere più oggetto di desiderio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA