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Clima rovente al Malaspina di Caltanissetta e c’è chi chiede la testa del comandante del repato della Polpen

Confronto in Prefettura col il capo che avrebbe scaricato le responsabilità sul personale di tutti i ruoli

Di Redazione |

Clima di tensione all’interno del carcere Malaspina. Prima le rivolte dei detenuti e le aggressioni nei confronti degli agenti della Penitenziaria, poi il confronto in Prefettura durante il quale il Comandante di reparto ha evidenziato che avrebbe scaricato le responsabilità sul personale di tutti i ruoli ma, soprattutto, su quello degli Ispettori che non danno disponibilità a gestire la media sicurezza e del personale tutto che non è collaborativo. Una esclamazione che è avvenuta durante un incontro in Prefettura convocato dal prefetto Armenia su sollecitazione delle organizzazioni sindacali dopo gli ultimi episodi di violenza all’interno del penitenziario nisseno. Una affermazione che ha fatto saltare i nervi ai rappresentanti della PolPen i quali hanno preso subito carta e penna e scritto al provveditore regionale. La lettera è firmata da Massimo Marotta per il Sappe, Rosario Di Prima per il Sinappe, Carmelo Arcarisi della Uil Pa e Carmelo Gennaro della Uspp.

I quattro rappresentanti sindacali hanno chiesto l’immediato avvicendamento dell’attuale Comandante di Reparto essendo che, adesso, «temiamo per altri seguiti negativi nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria in servizio e, come già accaduto, possibili rappresaglie nei confronti dei dirigenti sindacali delle scriventi organizzazioni».

I quattro segretari di categoria evidenziano che «non vi siano più le condizioni per accettare tali situazioni, oltre, l’assenza di regole e il continuo disattenderei agli accordi sottoscritti tra le parti, la mancata rotazione del personale dei reparti e l’impiego di unità, sempre a piacimento di chi il servizio lo organizza, sotto dettatura del Comandante di Reparto. È da evidenziare, inoltre, che spesso non si comprendono le dinamiche e gli impieghi, né chi svolge le funzioni, utilizzando a proprio piacimento il personale distogliendolo dai reparti detentivi dove, oggi più di ieri, è necessaria una presenza massiccia di personale di Polizia Penitenziaria».

Durante l’incontro il prefetto Chiara Armenia ha comunicato che a Caltanissetta è già stato individuato l’edificio dove sorgerà la Rems per ospitare i detenuti con criticità di tipo psichiatrico e dalle organizzazioni sindacali sono stati richiesti interventi tesi a rassicurare il personale operante nelle strutture penitenziarie per l’assolvimento dei propri compiti, in ambienti il più possibile sicuri per la collettività nella gestione dei malati ordinari e soprattutto per quelli psichiatrici. È stato evidenziato dagli addetti ai lavori in modo marcato che la situazione organica «seppur quasi al completo della pianta organica prevista, non corrisponde realmente alle necessità dell’istituto, pertanto, in incisivo intervento affinché sia rivisitata la pianta organica e incrementato il numero di personale da assegnare alla Casa Circondariale di Caltanissetta, uno dei motivi che mettono in serio pericolo l’ordine e la sicurezza dell’Istituto penitenziario ma, anche, quello dell’intera collettività nissena».

La tensione all’interno della casa circondariale di Caltanissetta è elevata da un po’ di tempo a questa parte. Quella appena trascorsa è stata una calda estate per le aggressioni agli agenti durante i compiti d’ufficio. Episodi di violenza gratuiti, ora c’è anche la questione con il comandante di reparto mentre sono previsti nuovi incontri per stilare una piattaforma sulle gravi criticità del penitenziario nisseno e, in seguito, sottoporlo all’attenzione della Prefettura.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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