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Gela, l’arte vince sui rifiuti in via Buscemi: una casa diroccata trasformata in un museo a cielo aperto

Un murale e l’esposizione di reperti agricoli

Maria Concetta Goldini

03 Settembre 2025, 18:40

inaugurazione murales

Una vecchia casa che qualche anno fa è in parte crollata, l’area tra le pareti rimaste in piedi trasformata in dimora fissa di topi e discarica abusiva di ogni tipo di rifiuto.
C’era anche l’amianto. In via Buscemi quell’area era una bomba per la salute pubblica ed il decoro. Ma da quando, a pochi metri, cioè in via di Bartolo è stato inaugurato il museo all’aperto della Necropoli dei bambini, si è innescato un circolo virtuoso che ha portato ad una gara tra residenti per dare decoro alla zona con mandala, fiori, festoni e ombrellini, luci nei balconi e tanto altro. L’attenzione è stata puntata sulla casa diroccata di via Buscemi. Prima la pulizia liberandola da 30 maxi sacchi di rifiuti ritirati prontamente da Impianti Srr, poi un progetto per trasformarla in un luogo simbolo dell’identità agricola del quartiere. Ieri alla presenza del sindaco Di Stefano dell’assessore Morselli e del collega Morgana, della presidente del consiglio Giudice, dell’on. Di Paola, si è svolta la cerimonia del taglio del nastro di un’esposizione all’aperto di oggetti della vita contadina e di un murale.

La rinascita

La vecchia discarica nella casa diroccata è un ricordo del passato. «Questi reperti del mondo agricolo li ho voluti donare io al quartiere - dice Carmelo Cauchi - da una vita che li colleziono. Alcuni sono miei, altri li ho acquistati in varie mostre di antiquariato in giro per la Sicilia. Sono felice di donarli per contribuire al decoro di un quartiere le cui radici sono legate al mondo contadino». Ieri durante l’inaugurazione sono arrivate altre donazioni di reperti agricoli.

I residenti

Piera Cariola abita di fronte alla casa diroccata trasformata in museo all’aperto di reperti agricoli ma lavora a Caltagirone come animatrice turistica. «Ora si aprono le scuole e durante tutto l’autunno e l’inverno arriveranno le scolaresche. Noi residenti vogliamo guidarli nella visita alla Necropoli dei bambini ma anche alla scoperta del quartiere parlando della Gela agricola. Vorremmo realizzare un’esposizione al chiuso e cerchiamo un locale in disuso nel quartiere ma praticabile per realizzare questo progetto. Speriamo che qualcuno ce lo metta a disposizione».

Il murale

In una parete del rudere di via Buscemi è stato realizzato un murales dono dell’architetto ed artista gelese Emanuele Blanco. È stata l’assessore Morselli a volere che lo realizzasse proprio in quella via ed in un quartiere dove si è manifestata concretamente la voglia di chi vi abita di creare decoro e animazione. Fino a pochi mesi fa era una zona dimenticata ma la necropoli di via di Bartolo ha acceso la miccia per invertire questa tendenza. Il soggetto del murale è stato frutto di un confronto tra l’artista e i residenti.
«Si intitola Memorie sepolte ed è un murale che racconta la storia della città attraverso simboli semplici ma potenti come un vaso che custodisce storie e identità, una colonna che sorregge la cultura, un campo di grano che richiama la fertilità della nostra terra. Sul fondo, l’oro: colore che diventa metafora della ricchezza nascosta e dell’energia vitale di Gela»: così l’artista gelese che lavora all’estero ha spiegato l’opera che ha voluto donare alla città.

La reazione

«Un viaggio tra arte e memoria, che ci ricorda le nostre radici. Non è solo un’opera da ammirare, ma un simbolo di una comunità che ama il bello e vuole cambiare. I residenti hanno reso unica l’area con fiori, mandala e addobbi che raccontano la nostra storia. Ed è questa la Gela che vogliamo, quella dei cittadini di via Pisa, del Bastione, di vico Santa Lucia e di altre zone del centro che come in un effetto domino, si stanno impegnando per rendere belli ed accoglienti i luoghi in cui vivono», ha commentato l’assessore al turismo Romina Morselli.