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Accoltellò a Nicolosi l’ex compagna, a fine gennaio la sentenza d’appello

Di Redazione |

CATANIA – Si avvia alla conclusione il processo davanti la Corte d’assise d’appello di Catania a Luca Priolo, il 27enne che il 6 ottobre 2015 ha ucciso a Nicolosi (Catania) con 42 colpi di coltello la sua ex convivente, Giordana Di Stefano, di 20 anni, dalla quale aveva avuto una bambina di 4 anni. In aula oggi sono intervenuti i legali dell’imputato, l’avvocato Domenico Cannavò, e delle parti civili, i familiari della vittima assistiti dal penalista Ignazio Danzuso e il centro antiviolenza “Galatea” con l’avvocato Mirella Viscuso. Nella prossima udienza, fissata per il 28 gennaio, è prevista la sentenza.

Il Pg ha chiesto la conferma della condanna di 30 anni di reclusione comminata il 7 novembre del 2017, dal Gup Loredana Pezzino a conclusione del processo di primo grado col rito abbreviato. In primo grado il giudice ha anche riconosciuto un risarcimento civile ai genitori, alla sorella e alla figlia di Giordana Di Stefano, che ha “perso” il cognome del padre per “assumere” quello della madre.

Priolo, che ha confessato il delitto, dopo l’omicidio è fuggito ma, grazie a indagini dei carabinieri di Catania, è stato individuato a Milano e arrestato da militari dell’Arma alla stazione ferroviaria. Il giovane continua a «negare la premeditazione», ribadendo che il movente è da collegare a «un raptus» dovuto alla «volontà di lei di non revocare la denuncia per stalking» nei suoi confronti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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