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Assistenza, denuncia al Comune di Catania per interruzione di pubblico servizio

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – Una denuncia al Comune, la richiesta di dimissioni dell’assessore comunale ai servizi sociali Giuseppe Lombardo e l’appello ufficiale al Prefetto perché intervenga per tutelare assistiti e assistenti sono le prime reazioni all’annuncio della sospensione dei servizi di assistenza all’autonomia e comunicazione, circa 400 i bambini coinvolti, e la sospensione del servizio ricovero anziani e disabili. Annuncio reso noto lunedi ed efficace da ieri.

«Abbiamo sporto formale denuncia ai Carabinieri nei confronti del Comune – precisa Maurizio Benincasa, presidente dell’associazione XX Novembre 1989 che si occupa di tutela della disabilità – per interruzione di pubblico servizio di necessità in base all’art. 340 del codice penale. Sarà poi l’autorità giudiziaria a stabilire chi dovrà essere chiamato in causa, se il sindaco, l’assessore o i funzionari. Di fatto a questo punto chiediamo noi le dimissioni di Lombardo, dimissioni che aveva annunciato lui stesso nel caso in cui non fosse riuscito a garantire i servizi e lo aveva fatto immediatamente dopo le nostre manifestazioni in piazza il 1 e 2 aprile, quando ci aveva assicurato la continuità del servizio fino a fine maggio. Così non è stato evidentemente, tra l’altro si tratta di servizi 1 a 1, molto delicati e particolari. Questo è un periodo cruciale, ci sono gite, i ragazzi si preparano alla fine dell’anno, e ora siamo completamente fermi. Il colmo è che alcune scuole stanno ricevendo dal Comune la richiesta della programmazione del servizio per il prossimo anno scolastico, un non sense”.

Se sul fronte dei disabili va malissimo non meglio si prospetta il presente per gli anziani e disabili psichici: anche le case di riposo, case protette e comunità alloggio che li ospitano hanno ricevuto lunedì dal Comune la comunicazione di sospensione del servizio ricovero in convenzione. “Il Comune – incalza Santo Primavera, commissario straordinario dell’Ipab Ventimiglia – ci dica ora dove sistemare gli anziani a suo totale carico: vuole contrastare il fenomeno dei senza tetto, ma così facendo ne creerà di nuovi e per di più non in grado di occuparsi di se stessi. La contabilità finanziaria della ragioneria del Comune di Catania, ignorando la salvaguardia dell’erogazione dei servizi di pubblica utilità per i poveri e le fasce deboli, causerà una emergenza sociale già a partire dalle prossime settimane. Il taglio delle convenzioni per gli anziani che il Comune ha mandato nella struttura, mi farà rivedere l’organizzazione dell’attività istituzionale per cui informerò l’Assessorato regionale. Infatti le convenzioni in essere hanno imposto all’ente uno standard organizzativo piuttosto oneroso. A questo punto aspetto il piano di ricollocazione dei pazienti che il Comune ha ricoverato in convenzione. Di questo ho già informato sua eccellenza il Prefetto informandolo della presenza presso Ipab Ventimiglia e Istituto San benedetto di 6 ricoverati a totale carico del Comune e 12 con parziale intervento del suddetto ente. Abbiamo nove unità di personale assunto con concorso, cinque con mobilità, una a scavalco e una collaborazione, oltre a un medico e due infermieri con contratto professionale: alle nuove condizioni non saremo in grado né di garantire il servizio di ricovero agli anziani né a lungo termine i posti di lavoro”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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