la strage
Calenzano, nessuna traccia dell’operaio catanese disperso tra le macerie: ricerche sospese
Pesante il bilancio: due morti (uno solo dei quali identificato)
I Vigili del Fuoco che hanno operato nell’area della raffineria di Calenzano dove è avvenuta un’esplosione, hanno interrotto le operazioni di ricerca dei tre dispersi viste le difficoltà di effettuare il loro lavoro nell’oscurità. Fra le persone che mancano all’appello, di cui un morto, e tre dispersi, secondo quanto riporta il quotidiano Corriere Fiorentino vi sarebbe un operaio di Catania, uno della provincia di Novara, uno di Matera, ed un tedesco di origini italiane. Fra le ipotesi al vaglio degli inquirenti sulle cause dell’esplosione una scintilla che avrebbe fatto contatto con una delle cinque autobotti presenti nella pensilina di carica della raffineria.
L’epicentro del disastro è il deposito Eni di carburante, dove nella deflagrazione sono morte almeno due persone mentre altre tre (tra cui l’operaio catanese), nonostante le ricerche, risultano ancora disperse. Altri ventisei sono rimasti feriti, due dei quali gravemente ustionati. Sulla vicenda la procura di Prato ha aperto un’inchiesta «per appurare eventuali responsabilità» e alcuni testimoni che erano sul posto vengono ascoltati in queste ore.
La vittima riconosciuta
Il corpo di Vincenzo Martinelli, autotrasportatore residente a Prato e originario di Napoli, è stato il primo identificato mentre per il secondo servirà l’esame del Dna. Le vittime sono tutti camionisti che con le loto autobotti erano nello stabilimento per fare rifornimento: una perdita di benzina, o forse la fuoriuscita di vapori, hanno provocato lo scoppio che ha fatto saltare in aria gli autocarri, incendiando la pensilina dell’intera struttura e facendo crollare parte dell’edificio del centro direzionale adiacente.
L’incidente ha messo in pericolo migliaia di persone, a partire dagli abitanti della zona di Calenzano, arteria del bacino industriale della piana fiorentina, ma anche il tratto della vicina autostrada A1, chiusa in quel tratto per ore in entrambe le direzioni così come è stata sospesa la circolazione ferroviaria di alcune linee. Il dipartimento della Protezione civile ha attivato un alert per un raggio di cinque chilometri chiedendo di «tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA