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LA CITTÀ CHE CAMBIA

Catania, alla Biennale un nuovo progetto per Ognina: il ponte resta ma “scomposto”

A Venezia la proposta degli architetti D’Angelo e Pardo per «ricucire il rapporto tra città e mare» e far ritrovare «la sua identità» al borgo marinaro

Di Leandro Perrotta |

Il rapporto della città di Catania con il borgo marinaro di Ognina sta per cambiare: entro fine giugno, come annunciato in occasione dell’Air show con le Frecce Tricolori dal sindaco Enrico Trantino, dovrebbe andare in gara il progetto di rigenerazione urbana del borgo, per il quale l’amministrazione comunale ha peraltro indetto un concorso.

A vincerlo lo scorso gennaio un raggruppamento d’imprese con capofila “Bodàr bottega d’architettura”, uno studio di professionisti di Barcellona Pozzo di Gotto. Un progetto che prevede un ampio percorso pedonale con verde pubblico da piazza Nettuno a piazza Mancini Battaglia, una sola carreggiata per i mezzi a motore, larga solo a 3,5 metri, e soprattutto l’abbattimento del ponte stradale.

Eliminare l’ormai storico sovrapassaggio è possibile con il completamento della strada alternativa, via Barraco, arteria aperta solo in un senso di marcia e per la quale il sindaco Trantino ha garantito il completamento in tempi brevi.

Ma eliminare del tutto il ponte non è l’unica soluzione possibile. A proporre di mantenere almeno un «lembo di ponte sospeso sulla piazza, punto panoramico privilegiato da cui osservare gli eventi che animano lo spazio urbano» è un progetto dello studio catanese PD’A Architettura che sarà ospitato nel Padiglione Italia della 19esima Mostra internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025, nell’ambito del progetto espositivo “TerræAquæ. L’Italia e l’Intelligenza del Mare”, promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del ministero della Cultura.

Città e mare

Il progetto degli architetti etnei Rossella D’Angeo e Luigi Pardo si propone di «ricucire il rapporto tra città e mare» e di far ritrovare a Ognina «la sua identità». E propone di farlo in modo anche più ambizioso dell’idea progettuale selezionata dal Comune. Lo studio, che ha risposto alla call lanciata dalla curatrice del Padiglione Italia Guendalina Salimei, prevede un nuovo assetto che si snoda non da piazza Nettuno, ma fin da piazza Europa a Ognina, trasformando il lungomare in uno spazio verde accogliente e articolato.

Cuore del progetto è come detto la reinterpretazione del ponte sul porticciolo di Ognina: «Abbiamo immaginato di scomporre il nastro infrastrutturale in corrispondenza del borgo – spiegano D’Angelo e Pardo- trasformando i frammenti in grandi piastre inclinate e ruotate che creano una passeggiata dalla lieve pendenza, generando una serie di “stanze aperte” urbane, spazi pubblici ombreggiati e attrezzati per diverse attività sociali».

Il progetto ridefinisce anche il rapporto tra le persone e il mare, liberando la piazza dal traffico e dai parcheggi. Particolare attenzione è stata dedicata al mantenimento degli usi tradizionali, preservando la “balata” dove storicamente i pescatori mettevano in secca le barche e stendevano le reti. Le macerie del ponte saranno invece «riconquistate dalla natura», per restituire al quartiere di Ognina «la scala e la dimensione originaria del borgo marinaro, oggi alterata dal tempo e dagli interventi urbani». Il progetto è visibile nel Padiglione Italia inaugurato lo scorso venerdì 9 maggio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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