LA TASSA SUI RIFIUTI
Catania, arriva l’avviso dell’acconto Tari, ma il Comune: «Il termine non è perentorio». E la Uil chiede riduzioni
Il pagamento in due rate potrà sempre essere effettuato, purché completato entro il termine ultimo del 16/05/2025.
Sono in distribuzione a Catania gli avvisi di pagamento dell’acconto Tari 2025, le cui scadenze sono le seguenti: prima rata 16/03/2025; seconda rata 16/05/2025; rata unica 16/05/2025. La direzione comunale ragioneria generale specifica che la scadenza prevista per la prima rata non è perentoria e pertanto il pagamento in due rate potrà sempre essere effettuato, purché completato entro il termine ultimo del 16/05/2025.
E’ possibile stampare l’avviso con i relativi F24 dal portale delle posizioni tributarie https://argo.comune.catania.it/ accedendo tramite Spid anche dal sito del Comune. Qualora l’avviso non sia stato recapitato, dal Primo Aprile sarà possibile richiedere il duplicato nell’agenzia di riscossione Municipia S.p.A. di Piazza della Repubblica 37/41, negli uffici Tari/Tarsu di Palazzo dei Chierici in Piazza Duomo 3 o tramite mail all’indirizzo tari@comune.catania.it.
Il sindacato
«Magra consolazione che l’ormai imminente scadenza Tari, come precisato in queste ore dall’amministrazione comunale, non sia perentoria. L’incubo resta. I catanesi pagano troppo, ben al di sopra della media nazionale. Lo dimostra il recente Rapporto Uil sulla Tassa rifiuti, che sottolinea pure come il conto risulti ancora più pesante e penalizzante se messo in relazione al reddito netto medio familiare». Così la segretaria generale della Uil etnea Enza Meli, interviene sul “caro Tari” a Catania citando fra l’altro i dati dell’Indagine conoscitiva nazionale Uil sulla Tari, che è stata curata dal Servizio Politiche Fiscali e Previdenziali diretto dal segretario confederale Santo Biondo.
«Siamo quarti – afferma Meli – tra le più care città metropolitane d’Italia. Stando ai dati 2024 qui la media si attesta sui 475.44 euro mentre nel Paese si ferma a 337.77 euro. Battiamo Palermo, che in media sborsa 344.60 euro, e Messina, che si accontenta di 302.60 euro. Un non invidiabile primato dovuto forse al fatto che qui il servizio è decisamente migliore». La segretaria generale della Uil di Catania aggiunge: «Su una questione di tale e tanto rilievo sociale siamo oggi come in passato pronti a confrontarci con l’amministrazione comunale, sempre che vi sia altrettanta disponibilità a Palazzo degli Elefanti. Ridurre il costo della Tari è necessario anche per accorciare distanze con il resto d’Italia che, invece, si fanno ogni giorno più evidenti».
«Proprio l’Indagine conoscitiva curata dalla nostra organizzazione, il Sindacato delle Persone – conclude Meli – fa risaltare come la Tassa rifiuti pesi maggiormente sulle famiglie catanesi e dell’intero Sud Italia rispetto al resto d’Italia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA