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Catania, da oggi apre al pubblico il giardino visionario di Ettore Paternò del Toscano

La nipote Stena: «Il nonno? Sarebbe felice. È come se il progetto l’avesse dettato lui». Tante attività per bambini e adulti

Carmen Greco

26 Maggio 2025, 09:55

parco paternò del Toscano

«Il nonno? Sarebbe felice, ne sono sicura. Mi sono sempre occupata di progettazione europea e so bene quanto sia complicato scrivere un progetto che si adatti perfettamente ai requisiti di un bando. In questo caso quando ho scritto la proposta per il ministero della Cultura mi è venuto quasi di getto, non ci ho mai dovuto pensare, era come se mi dettasse lui, come scrivere il libro dei sogni».
Quel libro dei sogni, se non altro le prime pagine, Stena Paternò del Toscano lo ha già fatto diventare realtà, traghettando verso il futuro il giardino storico fondato dal nonno Ettore del Toscano (1919-2009) grande paesaggista e «giardiniere» visionario e illuminato. La mattina di lunedì 26 maggio il Parco Paternò del Toscano (via Roma 61 Sant’Agata Li Battiati, aperto dal mercioledì alla domenica, prenotazioni e info: www.parcopaternodeltoscano.it) aprirà al pubblico nella sua nuova veste: giardino storico e spazio contemporaneo.


«L’obiettivo del ministero - spiega Paternò del Toscano - che ha scelto il nostro progetto finanziandoci con due milioni di euro, era restaurare e valorizzare il giardino storico. Lì abbiamo lavorato con un approccio conservativo aggiungendo alcune piante alle collezioni preesistenti, invece, nella nuova zona di un ettaro che non ha il vincolo della Soprintendenza, abbiamo creare dei servizi annessi, visitor center, un’area per la presentazione di libri, un anfiteatro per spettacoli, una serra multifunzionale in cui si svolgono già laboratori di giardinaggio per le scolaresche. C’è anche una pergola fotovoltaica e un orto aperto alle famiglie che potranno venire qui a imparare come coltivare gli ortaggi per poi raccoglierli e portarli a casa».

Piantumate 2000 nuove piante e 30 cultivar diverse di agrumi


Nel restyling hanno trovato spazio anche la piantumazione di quasi 2000 piante di cui moltissime erbacee per attirare api, farfalle e altri insetti impollinatori, e la messa a dimora di 30 cultivar diverse di agrumi.
Un presidio ambientale in cui riconnettersi con la natura a due passi dalla città, un’oasi “sorprendente” in una zona supercementificata. Un giardino da visitare, ma anche dove imparare, scambiare saperi, godere della biodiversità e fare il “giro del mondo in 80 piante”.


«Se questo luogo è stato preservato - afferma Stena Paternò del Toscano - è stato grazie a un atto eroico di mio nonno che negli Anni Novanta andò in soprintendenza e fece porre il vincolo di bene storico monumentale, una grande intuizione che ci ha consentito oggi di partecipare al bando e riaprire al pubblico in una dimensione più accessibile a tutti».


Proprio per favorire il rapporto con questo «giardino privato che va vissuto come un giardino pubblico», verranno organizzate nel corso dell’anno tante attività per bambini e per adulti. «Abbiamo tantissime idee e le metteremo in pratica man mano, sicuramente ci conforta la presenza dei 1000 bambini e ragazzi delle scolaresche che da settembre hanno già partecipato alle attività didattiche nel Parco. Ai bambini chiedo sempre di disegnare la loro “pianta fantastica”, così come facevano i viaggiatori del Settecento con i loro disegni botanici, alla fine avremo l’erbario fantastico dei bambini. È bellissimo vedere il loro stupore. Mi fanno tante domande sul nonno e io racconto loro di come invece di andare a scuola passasse il suo tempo con i giardinieri di Villa Bellini. Chissà… Se fra loro ci saranno dei futuri paesaggisti mi piace pensare che sarà stato anche merito di questi racconti».