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L'INIZIATIVA

Catania, dalla discoteca confiscata alla mafia riparte la lotta per la legalità

L'Empire ha riaperto i battenti per un giorno: ora si attendo il nuovo governo di città per l'assegnazione del bene

Di Pinella Leocata |

Da oggi  i catanesi potranno rivedere l’ex discoteca Empire sequestrata nel 2006 al clan Pillera-Puntina e poi confiscata nel 2015. Il suo ultimo gestore, Domenico Di Bella, è stato ritenuto prestanome del boss Giacomo “Nuccio” Ieni. A riaprirlo ai cittadini, su proposta dei Siciliani giovani e dell’Arci, sono tante organizzazioni: Cult Catania, Arcigay, Fridays for future, Rete degli studenti medi, LPS (Liberi pensieri studenteschi) e MUA (Movimento universitario autorganizzato). 

L’iniziativa – come sottolinea Giovanni Caruso dei Siciliani giovani – è una tappa della campagna “Le Scarpe dell’antimafia” avviata due anni fa «per chiedere una migliore gestione dei beni confiscati e per sollecitare che i soldi confiscati alla mafia – miliardi di euro oggi inutilizzati e gestiti con scarsa trasparenza – vengano utilizzati per i giovani, per il lavoro e per la spesa sociale». 

Quella di stasera è la prima tappa dell’anno 2022-23 che ne prevede a breve altre, a partire dal corteo che il 5 gennaio, anniversario dell’assassinio di Giuseppe Fava, si snoderà da piazza Roma fino al luogo del delitto mafioso. Altre tappe sono previste a Canicattì, a Furnari e a Vulcano in terreni ed immobili confiscati alla mafia e da restituire alla fruizione collettiva. Nell’ambito di questa campagna, inoltre, i Siciliani giovani, hanno già chiesto all’Agenzia per i beni confiscati alla mafia l’assegnazione di una parte del villaggio di Gravina confiscato alle famiglie Zuccaro Santapaola.

Per una sera, dunque, l’Empire ha riaperto con il “Festival dell’antimafia sociale” che prevedeva dapprima un’assemblea per discutere di antimafia sociale e di beni confiscati alla mafia prendendo spunto da un documento preparato dagli studenti. Alle 19  due pezzi teatrali: uno di Mattia Torre, “Colpe di un altro”, e uno di Orazio Condorelli, “Madre di tutte le madri” di cui l’autore è anche interprete insieme a Margherita Moncada. 

Per finire musiche dal vivo di un complesso di studenti e poi musica da Dj.

L’ex discoteca è in ottimo stato di conservazione, tutto è stato lasciato come al momento del sequestro, inclusi i frigoriferi con le bevande. A pulirlo, nei giorni scorsi, è stata la Multiservizi in vista di un congresso che la Dia ha voluto tenervi proprio per il significato simbolico di questo luogo confiscato alla mafia. 

Gli organizzatori del Festival hanno fatto richiesta di utilizzarlo al Comune cui il bene è stato assegnato dall’Agenzia per i beni confiscati su richiesta dello stesso ente, e in particolare dell’allora assessore Michele Cristaldi che ne progettava una gestione diretta, senza metterlo a bando, per farne una “Casa della musica” per i giovani del territorio. Ora il Comune è commissariato e si attendono le prossime elezioni per conoscere le intenzioni del nuovo governo di città.

Nell’agosto scorso, Siciliani giovani, Arci e Arcigay avevano avanzato all’Agenzia per i beni confiscati la proposta di averlo assegnato per farne il luogo di riferimento delle comunità Lgbtqia+, uno spazio contro ogni discriminazione e di aggregazione per i giovani, un luogo di elaborazione culturale e politica e di costruzione di cittadinanza attiva.

Oggi la riapertura per un giorno. «Tante associazioni si mettono insieme per provare a riprendere uno spazio completamente abbandonato – commenta Matteo Iannitti de I Siciliani giovani -. Un segnale che le giovani generazioni danno alle giovani generazioni. Chi organizza si prende il carico di affrontare la mafia a viso aperto. E non è facile in questa città». «Vogliamo dare un input alla lotta per la riassegnazione dei beni confiscati – ribadisce Luigi Nicolosi della rete degli studenti medi -. L’Empire è un bene simbolico. È chiuso, non c’è un bando né una progettazione per riconsegnarlo alla città. La nostra è una battaglia che riprende dopo la pandemia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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