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Catania, la “resurrezione” dell’ex mulino Santa Lucia: diventerà un hotel a 4 stelle

Salvatore Zappalà, imprenditore del settore turistico, ha acquistato nel 2023 all’asta il grande edificio di sette piani che si affaccia sul mare del porto e su piazza Borsellino

Di Leandro Perrotta |

Uno dei più dibattuti “vuoti urbani” della città promette di essere “riempito” in poco più di un anno: l’ex mulino Santa Lucia diventerà infatti un albergo quattro stelle. Si chiamerà «Hotel Santa Lucia, avrà 175 camere e una posizione invidiabile a due passi dal centro e dal litorale della Plaia». Parola di Salvatore Zappalà, imprenditore del settore turistico che con il suo gruppo con sede ad Aci Catena, Dimsi, – acronimo di Dimensione Sicilia – ha acquistato nel 2023 all’asta il grande edificio di sette piani che si affaccia sul mare del porto e su piazza Borsellino. L’edificio era infatti della società Acqua Pia Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone, in liquidazione dal 2013.

L’investimento milionario

Un investimento da oltre 5 milioni di euro, al quale «seguirà una ristrutturazione da 22 milioni che inizieremo prevedibilmente entro l’inizio del 2026. In un anno, nel 2027, l’albergo sarà aperto». Una vera «scommessa, ma credo che ogni euro investito ne porti in ritorno dieci nel nostro settore», spiega Zappalà che con il suo gruppo, da decenni attivo nel turismo incoming anche con il marchio “Sicilian Secrets” e che nell’Isola gestisce vari grandi alberghi – gli Ibi Styles Cristal e President di Palermo, il Saracen di Isola delle Femmine e l’Ibi Styles di Acireale, tra questi – ha deciso di puntare sull’ex mulino proprio per la sua posizione a 150 metri da piazza Duomo. «Abbiamo una città sempre più turistica – prosegue – ma pochissimi posti: spesso siamo costretti a far alloggiare i turisti a Siracusa. In centro ci sono del resto solo tre grandi alberghi, con il paradosso di avere uno dei più grandi, l’Excelsior da 170 stanze, chiuso da 5 anni».

Come sarà l’hotel

Il “vuoto”, sia urbano che di offerta ricettiva, nelle intenzioni di Zappalà e del suo gruppo, verrà colmato quindi dal Santa Lucia: l’hotel, realizzato in collaborazione col gruppo Accor, avrà 175 camere distribuite dal primo al sesto piano, con superfici che variano dai 16 ai 36 mq. Ci sarà poi un rooftop panoramico di 1.500 mq che ospiterà una piscina, area fitness, solarium e bar. L’albergo ha poi un piano seminterrato adibito a garage, e «un altro parcheggio, che abbiamo acquisito sempre all’asta. Sarà in via Marano e con accesso anche da via Zurria, ci saranno 200 posti auto e sarà aperto a tutti con pagamento a tempo», specifica. La struttura una volta attiva «avrà un minimo di 50 dipendenti fissi, e credo che sarà un grande rilancio per la zona, per la quale inoltre si prevedono grandi sviluppi sia con l’apertura del porto che con la nuova stazione a pochi metri».

Parte dell’area dell’ex mulino è, ad oggi, ancora all’asta dopo la liquidazione di Acqua Pia Marcia nel 2013: al lotto “B” acquistato da Dimsi nel 2023, si aggiunge infatti il cosiddetto “lotto A”, caratterizzato da edifici più bassi e per una superficie totale interna da 5mila metri quadrati. La base d’asta è di 1,2 milioni di euro, e Zappalà conferma un interesse per acquisirla ed eventualmente «dedicarla ai congressi, un settore che vede Palermo e Catania sempre più richieste».

Un nuovo progetto

Il futuro Hotel Santa Lucia non è l’unico grande investimento di Dimsi: nel corso del 2025 prenderà forma un nuovo progetto ad Acireale, sulle ceneri dell’ex Hotel Aloha D’Oro, acquisito sempre tramite asta pubblica. La struttura, nella riserva naturale “La Timpa”, sarà trasformata in un cosidetto “boutique retreat hotel” da 40 camere di circa 50 mq ciascuna, con un’offerta orientata a un target di alto profilo. Acquisizioni con cui il gruppo Dimsi raggiungerà una capacità di circa 750 camere tra le province di Palermo e Catania. E che nelle previsioni porteranno il fatturato «dagli attuali 30 milioni, con margine operativo lordo (Ebitda) da 5,5 milioni, a 45 milioni nel 2027 con Ebitda da 9», si legge in una nota fornita dall’azienda.

Gli ultimi passaggi

«Siamo una realtà solida, con grande esperienza nel settore e capacità economica – prosegue Zappalà – e questo investimento darà impulso alla zona, che ora ha tanta ricettività in alloggi privati». Per avviare il tutto mancano quindi «solo pochi passaggi: nelle prossime ore presenteremo la richiesta per costruire allo Sportello attività produttive Suap, subito dopo ci sarà la conferenza dei servizi con esito entro 45 giorni. Abbiamo già coinvolto l’impresa Stancanelli per i lavori, una delle più rinomate a Catania e non solo, e presentato richiesta di finanziamento agevolato a Invitalia».Zappalà mostra anche delle immagini del risultato finale, ma per ora preferisce non renderle pubbliche. Di certo è che sparirà il bianco, sostituito dai colori «della pietra lavica tipica della zona». E, in conclusione, precisa che investimenti come questo dovrebbero essere normali a Catania «visto il potenziale che abbiamo con i nostri 20 km di litorale».

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