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Catania, l'allerta meteo, le scuole aperte e gli insulti al sindaco Trantino: «Per alcuni servirebbero i doppi turni, altro che vacanza»

Il post del primo cittadino dopo le critiche e le minacce

Maria Elena Quaiotti

24 Novembre 2023, 09:05

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Milleottocento “reazioni” in dieci ore, un record social per il sindaco Enrico Trantino sulla sua pagina personale nel secondo dei post pubblicati a tema “maltempo”. Al centro del contendere la mancata “allerta meteo” con chiusura delle scuole per il maltempo dei giorni scorsi.

Maltempo che nonostante le criticità che permangono non ha fatto registrare i disastri ancora solo di due anni fa. Anche perché nel frattempo si sono messi in campo interventi, per quanto le economie lo consentano, su corsi d'acqua e caditoie.

La chiusura delle scuole, un atto ripetuto più volte dal predecessore di Trantino, Salvo Pogliese, che tanto dileggio aveva ricevuto specie quando l'allerta meteo veniva (ed è successo più volte) smentita dal sole splendente.

Ma cosa ha portato il sindaco a scrivere dure parole, non digerite da tutti? Un messaggio a lui indirizzato dai toni decisamente minatori, un “classico” dei social, ma inaccettabile e passibile di denuncia. Come lui, da avvocato e senza dirlo pubblicamente, probabilmente avrà anche fatto. Nel suo stile il testo, con la possibilità di commentare data alle persone che seguono la pagina (oltre 11 mila): “Avviso agli studenti catanesi (e a qualche genitore). Capisco fareste di tutto per saltare un giorno di scuola, ma le allerte meteo sono una cosa seria da diramare solo in condizioni di rischio. Non metterei mai a repentaglio la vostra incolumità. Se dovesse nascere un'emergenza io farò la mia parte; ma non interverrò mai solo per ingraziarmi il favore di tanti giovani. Peraltro, a giudicare dalla quantità di messaggi sgrammaticati e volgari che mi sono arrivati, non farebbero male a molti di voi doppi turni giornalieri”.

Oltre cento le condivisioni e 270 i commenti al post, numeri in continua crescita, soprattutto di solidarietà al sindaco per le minacce ricevute, ma anche di approvazione per i concetti espressi (in alcuni quartieri la dispersione scolastica raggiunge percentuali inaccettabili, oltre il 25%) oltre a spunti di riflessione sulla deriva sociale che riesce a consentire di usare toni del genere verso l'istituzione, in questo caso il primo cittadino. Ma, va detto, la mancanza di rispetto si registra ogni giorno, perfino nei confronti delle forze dell'ordine. La città è ancora fortemente segnata da quanto successo solo due anni fa e mercoledì sera la paura era palpabile alle latitudini del Villaggio Santa Maria Goretti ad esempio, dove si era intervenuti nei mesi scorsi, ma anche tempestivamente per il rischio allagamento che si stava riproponendo.

A prescindere dal giudizio politico sul primo cittadino, più o meno condivisibile e che arriverà a fine legislatura, si apprezza l'utilizzo dei social per comunicare. Che servono, ma non bastano di certo. Una “lezione” lo stesso sindaco l'ha imparata: non può più scherzare. Il primo dei due post citati, di un giorno fa (questo con commenti chiusi) riferisce infatti di un suo messaggio vocale “inviato in una chat di sei amici di mio figlio per prenderli in giro”, evidentemente sull'opzione chiusura scuole, girato poi, inevitabilmente, vorticosamente. “Chiarisco – prosegue Trantino – che dalla Protezione Civile mi dicono non vi siano previsioni allarmistiche. Nel caso in cui, in nottata, la situazione dovesse peggiorare, provvederemo tempestivamente”. Per la serie, fidarsi è bene, ma…