Catania, lettera aperta dell’arcivescovo alla mamma del bebè abbandonato: «Scrivo a te, ma anche a tante giovani donne…»

Di Redazione / 02 Giugno 2022

L'arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna, ha deciso di scrivere una lettera aperta alla mamma di Germano, il neonato abbandonato qualcge giorno fa a Catania in via Rametta e salvato dai carabinieri avvertiti a loro volta da una passante che sentiva piangere la piccola creatura. Il bimbo è stato chiamato come detto Germano e la primaria dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Neonatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima, Gabriella Tina, nel quale è stato ricoverato, ha reso noto che il neonato sta bene. 

 

Carissima N,  
ti scrivo dopo alcuni giorni in cui non ho mancato di pregare per te e per il tuo bambino, deposto 
qualche giorno fa in una cesta, raccolto da mani amorevoli e da due servitori dello Stato (cioè di 
tutti noi), e che ora ha un nome.  
Chissà  come  avresti  voluto  fosse  chiamato  il  tuo  bambino!  Chissà  quale  nome  gli  hai  dato 
segretamente! Credo in Dio, e ritengo che il Suo Amore ha permesso che Germano si salvasse da 
una morte che sarebbe potuta sopravvenire molto presto, in un luogo pericoloso come la strada. 
Germano ora avrà chi si prenderà cura di lui, ne sono certo, così come è avvenuto dal primo 
momento: è segno che c’è sempre qualcuno disposto a darci una mano, e quando questo “qualcuno” 
è un membro delle Forze dell’Ordine, i medici e gli infermieri di un ospedale, gli assistenti sociali, 
vuol dire che questa nostra Repubblica ha ancora a cuore le persone … 
Ma chi si prenderà cura di te, e di altre mamme come te? Credo che il tuo gesto di lasciare Germano 
in una cesta, come il piccolo Mosè esposto sulle acque del Nilo e salvato dalla figlia del faraone, sia 
stato un atto estremo e disperato, meditato a lungo nei mesi in cui hai tenuto nascosto un segreto 
che ti ha cambiato la vita. Intanto ti ringrazio, a nome del tuo bambino e della famiglia che sarà sua, 
perché  gli  hai  dato  la  vita  e  l’hai  fatto  nascere!  Sei  già  grande  per  questo! Ti  consoli  questa 
gratitudine, mentre il tuo cuore sanguina. Sarebbe potuto andare tutto diversamente anche per te, 
come per tante mamme che partoriscono nella  sicurezza di un ospedale e lasciano che il loro 
piccolo rimanga lì al sicuro, anche se loro non riescono a prendersene cura. Ma pazienza!  
Ora la tua vita continua… 
Vorrei che ti riconciliassi con te stessa, che la disperazione di quel giorno lasci spazio ad un futuro 
diverso, in cui tuo essere donna e mamma, il tuo essere compagna di un uomo o sposa, non sia più 
vissuto nella solitudine. Se sei credente, riconciliati anche con Dio, Padre misericordioso: Egli solo 
è in grado di risanare le ferite più profonde del nostro spirito. 
Catania è una città con tanti mali, ma è anche abitata da tante persone disposte a prendersi cura 
degli altri: cerca una spalla su cui piangere, una persona a cui aprirti con discrezione, che sappia 
ascoltare la tua rabbia e quelle speranze di tenere Germano, che forse hai coltivato fino alla fine. 
Oggi tu hai bisogno di calore, come ne ha bisogno Germano… 
Scrivo a te, ma anche a tante giovani donne come te. Permettete che vi dica che con l’amore e con 
“la sorgente della vita”, ossia la sessualità, non si scherza, perché essa non dona solo il calore 
dell’intimità, ma procrea e apre al meraviglioso formarsi di una vita umana. Per questo non può 
essere oggetto di un gioco, o di un flirt, ma è data per essere un atto di amore responsabile, che 
guarda  al  futuro…  Scrivo  a  te,  e  alle  tante  ragazze  che  hanno  le  cosiddette  “gravidanze 
indesiderate”: e vi invito a riflettere! Ad onore della verità, la gravidanza è l’attesa di un bambino, 
di  un  Germano,  di  un Alfio,  di  un’Agata,  di  una  persona  unica  e  irripetibile!  Chiameresti  un 
bambino,  un  “indesiderato”?  Oggi  ci  sono  tanti  modi  per  accompagnare  la  vita  dei  bambini 
“indesiderati”, e di sostenere le loro mamme! Coraggio! Apritevi ancora al futuro di donne e di 
mamme, con amore e responsabilità. 
E tu, cara N., sii testimone discreta che la vita vale davvero e che ogni Germano ha diritto a vivere!  
 

Ti benedico,  
Luigi  
Arcivescovo di Catania

Pubblicato da:
Alfredo Zermo