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Catania, minore scappa da comunità: è giallo sul ruolo di un uomo

La madre della quattordicenne: «Sono disperata»

Laura Distefano

05 Settembre 2025, 08:08

madre scomparsa

«Sono disperata. Mi restano solo le foto e i ricordi», parla così Anna Parisi. La donna è la mamma di una quattordicenne, Serena, che è scappata dal 18 agosto dalla comunità per minorenni di Catania dove era ospite da qualche giorno dopo l’intervento di assistenti sociali e giudici minorili.

La fuga

La giovanissima il mese prima si era già allontanata da casa per poi ritornare tre giorni dopo. All’inizio sembrava una fuga d’amore fra fidanzatini, come tante. Ma poi la vicenda si è complicata fino a precipitare. Arrivando all’allocazione in struttura. Madre e figlia si sono sentite fino al pomeriggio del 18 agosto. «Poi ho saputo che era scappata. Non ho più notizie da quel giorno. Voglio solo che torni. Ma almeno mi faccia sapere che sta bene. Ora comincia la scuola: qui c’è in ballo il suo futuro. Chiunque l’abbia vista o abbia notizie di mia figlia, può rivolgersi ai carabinieri».

L'esposto

La mamma si è rivolta all’avvocato Luana Virzì che ha deciso di presentare un esposto alla procura affinché si possa fare piena luce su una storia che non appare un semplice allontanamento. Nella matassa, molto imbrigliata, compare la figura di un uomo il cui ruolo non è molto chiaro. Alla ragazzina sono arrivati regali molto costosi che per la famiglia appaiono ingiustificati.

La priorità però è ritrovare la minore. Che pare abbia cambiato numero di telefono. «Noi chiediamo che vengano fatte indagini precise. Forse le celle d’aggancio dei telefonini che ha contattato in questi giorni potrebbero dare degli elementi. Più passano i giorni più la mia assistita è preoccupata, ricordiamoci che si tratta di una ragazza minorenne che ha bisogno di punti di riferimento. E anche di assistenza», dice l’avvocato che segue il caso.

Non è davvero chiaro come la ragazza possa essersi allontanata dalla comunità. Potrebbe essere stata aiutata da qualcuno. Magari si è rifugiata da qualche amica. O forse nuovamente dal fidanzatino. Il problema è che attorno all’allontanamento della quattordicenne si è sollevato un muro di silenzio incomprensibile. «Io voglio solo ritrovare mia figlia. A lei voglio dire che qualsiasi problema si risolve. La sua famiglia sarà sempre dalla sua parte per sostenerla», afferma al telefono Anna. L’avvocato Virzì, assieme all’avvocato Cristoforo Leonardi, è sempre in contatto con i carabinieri che «si sono dimostrati assolutamente comprensivi e pazienti. Spero davvero che possano presto rintracciare la ragazza e riportarla in comunità. Il resto della vicenda saranno le autorità competenti a vedere se ci siano ombre o meno. Ma - ripete l’avvocato - la priorità adesso è trovare la giovane».