Catania, studenti occupano il liceo Nicola Spedalieri: «Il governo taglia i fondi e vieta il dissenso»
La protesta con assemblee e incontri
Non un gesto di contestazione alla scuola, ma una manifestazione di dissenso nei confronti «di un governo nazionale che taglia i fondi all'istruzione, che cerca di stoppare il diritto di chi scende in piazza e che resta indifferente all'orrore Palestina». È con queste motivazioni che gli studenti del liceo classico Nicola Spedalieri da ieri hanno occupato l’istituto proponendo uno svolgimento alternativo delle regolari attività didattiche per i prossimi giorni.
Il documento
«In questi anni - si legge nel documento a firma degli studenti - abbiamo avuto modo di discutere del sistema educativo attualmente in vigore, reputandolo insoddisfacente, carente e oltremodo alienante. Già da tempo abbiamo messo in atto un processo di informazione e consapevolezza collettiva, attraverso diverse giornate di autogestione e momenti extrascolastici. Una forma di riflessione e presa di coscienza su temi che ci coinvolgono, in maniera diretta e non: i continui e ingenti tagli ai fondi, le riforme che intendono snaturare gli obiettivi e le funzioni di cui la scuola pubblica dovrebbe essere garante, con l’obiettivo di avvicinarla a una logica aziendale del profitto. Per tutta risposta, la linea del Governo, piuttosto che accogliere le istanze degli studenti, preferisce sopprimerle con intimidazioni e metodi repressivi. C’è poi la scarsità e l’inadeguatezza degli investimenti destinati in favore del sistema scolastico. La mancanza di risorse mortifica un settore che avrebbe bisogno di maggiori risorse, questi ultimi spesso elargiti ad altri settori, come quello dell’industria bellica. A rendere la situazione ancor più critica vi sono le ultime riforme previste dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che contribuiscono all’ingerenza delle aziende all’interno dell’apparato scolastico».
Gli studenti
«Abbiamo scelto di adoperare questa forma di protesta - sottolineano gli studenti - come risposta alle spropositate azioni repressive perpetrate dal ministero nei confronti del dissenso studentesco. E siamo solidali nei confronti degli studenti e delle studentesse dei licei Virgilio e Tasso di Roma e Barozzi di Modena, che hanno sperimentato le gravi conseguenze previste dalla politica repressiva del ministro». «Esprimiamo poi il nostro pieno sostegno al popolo palestinese perchè ciò che sta accadendo (diversamente da come i media riportano) continua a essere taciuto e negato dagli Stati occidentali, che attraverso dichiarazioni ufficiali di solidarietà allo Stato di Israele, stanno fattivamente contribuendo alla pulizia etnica in atto. Troviamo sconcertante il diverso trattamento che viene, invece, riservato a manifestazioni di matrice fascista, come quella del 7 gennaio a Roma, in cui in centinaia hanno apertamente inneggiato al Partito Fascista. Reputiamo cruciale ribadire che questo gesto (l’occupazione, ndr) è volto alla creazione di un ambiente scolastico in cui tutti possano sentirsi liberi di pensare, creare, esprimersi e condividere». Ieri pomeriggio gli studenti hanno incontrato la preside Vincenza Ciraldo, mentre la Digos ha monitorato la situazione.