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Catania, su viale V. Veneto Arcidiacono: «Corsia bus e cordolo non si toccano»

Di Maria Elena Quaiotti |

Catania – Su viale Vittorio Veneto l’assessore alla Viabilità Giuseppe Arcidiacono detta i tempi: «Si può parlare, ragionevolmente, di un periodo da 15 giorni a 2 mesi per completare gli interventi previsti, interventi che per la verità erano già stati concordati con le altre parti in causa lo scorso mese di novembre, ma ancora non effettuati per problemi di natura “amministrativa”. Le operazioni avranno carattere di urgenza, siamo tutti d’accordo. «Fermo restando che la corsia preferenziale e il cordolo non si toccano – spiega meglio l’assessore al termine dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo degli Elefanti con i rappresentanti di Sostare, Ufficio Patrimonio e Ufficio Traffico Urbano – e compatibilmente con i tempi tecnici necessari, ci vorranno circa 15 giorni per la posa lungo il viale della opportuna segnaletica verticale relativa alle soste “veloci” previste a prezzi calmierati e dedicate ai genitori che accompagnano i figli alla scuola Rapisardi oltre, ovviamente, ai tanti potenziali clienti dei negozi e delle diverse attività che insistono sul viale. Procederemo con la regolamentazione e il controllo più stretto delle operazioni di carico e scarico, che oggi avvengono a qualunque ora del giorno e senza criterio: c’è anche chi si ferma sulla corsia preferenziale, per non parlare di chi mette le quattro frecce in seconda o terza fila bloccando inevitabilmente il traffico».

Ma la novità più grande, quella che avrà bisogno di una maggiore campagna di comunicazione, riguarda i residenti, «che non potranno più parcheggiare sul viale – sottolinea Arcidiacono – ma avranno a disposizione appositi stalli sulle strade laterali. Si pensa così di liberare la corsia in discesa da piazza Michelangelo, quella che oggi prevede le strisce blu, e consentire una viabilità più scorrevole, evitando macchine ferme per giorni e giorni e doppie file, così come segnalato dagli stessi commercianti del viale. «Ci vorrà un pochino di più, circa due mesi – aggiunge – per il completamento del parcheggio davanti a Palazzo Bernini, affidato a Sostare. Lungo il viale sono previsti inoltre i cosiddetti semafori “onda verde”, che diventano rossi quando la velocità sostenuta è eccessiva e permetterà un flusso coerente del traffico.

«Verificheremo con gli uffici – continua l’assessore – la fattibilità del “modello Veneto” anche su altre importanti arterie che “soffrono” degli stessi problemi, innanzitutto via Leopardi, e dovunque possibile. A noi importa che in città si rispettino le regole e la mobilità venga razionalizzata, senza prescindere dal fatto che continuiamo a promuovere con insistenza l’utilizzo dei mezzi pubblici e quindi l’aumento della mobilità sostenibile. Ricordiamo infatti che dal parcheggio Sanzio si può agevolmente prendere l’autobus e arrivare fino in centro». Infine il “nodo” corso delle Province: «Il semaforo da mettere all’incrocio con via Gabriele D’Annunzio – dice – è stato ordinato, stiamo solo aspettando che arrivi. La modifica della viabilità, decisa non certo per capriccio ma per precise esigenze cittadine, richiede anche da parte dei catanesi una maggiore attenzione al rispetto del codice della strada. La segnaletica orizzontale e verticale c’è ed è ben visibile, non ci sono alibi».

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