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il nuovo caso partecipate
Catania, tra consulenti e interinali così FdI ha “inondato” Sidra: meno personale, più costi
Nel 2024 sono stati dati incarichi per 344mila euro, spesso a professionisti dell’universo meloniano
La somma fa 344mila euro. È l’ammontare complessivo delle consulenze affidate da Sidra nel solo 2024. Nei giorni in cui l’attesa per le nuove governance (amministratori e cda) dovrebbe essere arrivata agli sgoccioli, gli occhi della politica sono puntati sulle partecipate e sulla ridistribuzione, politicamente più equa, di ruoli e incarichi, al momento ritenuti “centralizzati” nelle mani di Fratelli d’Italia. Che è anche il partito a cui fanno riferimento molti dei consulenti che pescano tra quei 344mila euro e tra le somme, simili, degli anni precedenti.Dal 2019 al vertice della partecipata dell’acqua c’è Fabio Fatuzzo, presidente dimissionario (ma non ancora ufficialmente dimesso), investito direttamente dal governo di Giorgia Meloni del ruolo di commissario unico per la depurazione e il riuso delle acque reflue. Se c’è una cosa che Fatuzzo rivendica è il posizionamento, saldo e continuo, nella destra catanese. Attivismo politico condiviso con l’ex sindaco e oggi senatore Salvo Pogliese, esponente di spicco di Fratelli d’Italia in città, che lo ha nominato, e con alcune delle persone delle quali si è circondato, nel corso del suo incarico da presidente.
I consulenti legali
Il primo che si può citare è l’avvocato Seviluca Scrofani, già protagonista – proprio con Salvo Pogliese – di una sentenza della Corte dei Conti (era il lontanissimo 2021) per le consulenze a lui assegnate dall’Assemblea regionale siciliana negli anni in cui il senatore Pogliese ne era vicepresidente. Nel 2024 all’avvocato Scrofani sono andati incarichi per 16.778 euro. Che, se si estende lo sguardo fino al 2019 (cioè fino ai dati disponibili sul portale della Sidra), diventano 121.364 euro. Nel 2022, il «fraterno amico» Salvo Pogliese lo ha nominato componente del coordinamento regionale di Fratelli d’Italia. E lui, nel ringraziarlo, aveva citato anche i «fratelli del movimento Avanguardia, con i quali mi legano 25 anni di militanza politica».Alla corrente avanguardista fa riferimento anche un altro dei consulenti legali scelti da Sidra in questi anni: l’avvocato calatino Luca Massari, amico di Scrofani e Pogliese, immortalato a eventi (pubblici e privati) con l’ex consigliere Luca Sangiorgio e con l’attuale Erio Buceti, e che per le sue attività professionali ha ottenuto, tra il 2020 e il 2023, 68.334 euro di consulenze e patrocini legali. Un solo incarico (circa tremila euro) nel 2024 per Laura Lo Faro, legale avanguardista anche lei.Iscritto all’ordine degli avvocati di Siracusa a ottobre 2023, l’avolese Gabriele Carnemolla ha ottenuto il primo incarico di patrocinio legale alla Sidra a febbraio 2024: 8mila euro; poi 1.196 a giugno e altri 5.536 lo stesso mese. Sostenitore (ça va sans dire, visto il territorio di provenienza) del deputato meloniano Luca Cannata.Tra gli avvocati che, di consulenza in consulenza, hanno ricevuto da Sidra più incarichi c’è anche uno dei nomi più affermati di Catania, Claudio Milazzo, già difensore dell’ex sindaco. Nel solo 2024, gli vengono attribuiti tre incarichi di patrocinio legale. Uno di questi, da solo, vale 79.373 euro ma è co-assegnato con un collega: Jacopo Torrisi (volto del Partito democratico siciliano, invece). A circa 50mila euro, da solo o in co-procura, ammontano i patrocini legali affidati a Milazzo nel 2023. Un tandem che funziona, quantomeno alla Sidra, è quello con l’avvocato Alfio D’Urso, professionista apprezzato trasversalmente, a lungo nel cda di Sac, già amministratore unico di Pubbliservizi, folgorato sulla via di Raffaele Lombardo prima e su quella di Donald Trump poi, finito al centro di uno scandalo complottista su una presunta distrazione di voti, alle scorse elezioni, dal tycoon a Joe Biden attraverso una truffa tecnologica.
L’esperto di Musumeci
Ancora al 2023 risale un incarico di consulenza all’ingegnere Giuseppe Pollicino, lentinese appassionato di politica, chiamato – dopo una manifestazione di interesse – a rivestire l’incarico di «esperto nei rapporti con la Regione Siciliana e con i Ministeri di competenza» per l’importo di 38mila euro dal 4 gennaio 2023 alla stessa data del 2024. Di lui si è scritto quando è stato consulente, in campo energetico e ambientale, dell’ex presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci fino al 2022, della cui candidatura era stato grande supporter. Il nome di Pollicino figura adesso nell’elenco di professionisti che possono essere scelti a supporto della progettazione dal commissario unico per la depurazione e il riuso delle acque reflue: Fabio Fatuzzo. Il quale, a Catania, è capitato che abbia delegato Pollicino per sostituirlo a convegni e congressi.Mentre si attende che vengano rinnovate le governance e rimane da capire quale partito la spunterà sulla società dell’acqua, le contestazioni continuano a muoversi – sempre sussurrate – tra i corridoi della politica. «È un anno che si devono rifare i vertici, nel frattempo hanno fatto quello che hanno voluto», è l’adagio di chi è rimasto, finora, fuori dalle spartizioni. Come per Multiservizi, anche stavolta c’entrano i dipendenti: Sidra ne ha registrati, al 31 dicembre 2023, un totale di 124, tra operai e impiegati a tempo indeterminato. Un numero che, pur riducendosi di anno in anno, non ha comportato una riduzione dei costi. Che, anzi, nel 2023 sono stati più alti che nel 2022 e, financo, che nel 2021, ultimo anno in cui nella pianta organica figurava un dirigente. Tra il 2022 e il 2023 tre persone sono state promosse al ruolo di quadro e almeno altre undici sono salite di livello, nelle cosiddette progressioni verticali.
L’agenzia interinale
Discorso diverso vale, invece, per il lavoro somministrato tramite agenzie interinali. La gara del valore di un milione e mezzo di euro è stata aggiudicata nel 2022 all’agenzia Temporary. Prevedeva l’assunzione a tempo determinato, per un massimo di 24 mesi, di 35 unità di personale. Tra le quali appaiono il sindaco di Ragalna Antonino Caruso, esponente di Fratelli d’Italia, appoggiato tra gli altri dal meloniano Dario Daidone e poi vincitore di un posto da assistente amministrativo nella famosa procedura per il rafforzamento del registro Tumori al Policlinico di Catania, diventata un “assumificio” come documentato da un’inchiesta di questo quotidiano. Oppure Giovanni Maiuri, fratello del sindacalista dell’Ugl Pietro, eletto come rappresentante sindacale proprio alla Sidra. O Salvo Di Stefano, dato per vicino a Basilio Catanoso; o Alessandro Restuccia, impiegato, che usava l’hashtag #staff a corredo delle foto per l’elezione di Salvo Pogliese.
La risposta di Fatuzzo
«Gli incarichi, posso assicurare, li abbiamo dati a tutti. Di destra e di sinistra. Sulla base delle competenze e delle necessità, visto che non abbiamo potuto fare selezioni per titoli del personale di cui abbiamo bisogno», replica tranquillo Fabio Fatuzzo. «Il fatto è questo: io nella mia vita ho sempre frequentato ambienti di destra – dice – Nonostante spesso mi sia trovato meglio con la sinistra. Solo con i democristiani non mi trovo granché bene, in verità… A ogni modo: quelle sono le persone che frequento, quindi è ovvio che se ho bisogno di un avvocato bravo mi viene più facilmente in mente qualcuno che già conosco, no? E le assicuro che ci sono anche avvocati e consulenti di partiti diversi rispetto a Fratelli d’Italia». Se i costi aumentano, poi, «è perché non si riconoscevano progressioni verticali da vent’anni e, piuttosto che perdere le cause con dipendenti bravi che non vedevano riconosciuto il loro ruolo e il miglioramento della qualifica, abbiamo fatto delle transazioni».La faccenda degli interinali, invece, è una storia a parte: i nomi segnalati al quotidiano La Sicilia Fatuzzo li conosce a uno a uno: «Il sindaco di Ragalna si occupava di morosità, mi è dispiaciuto perderlo perché ha vinto un altro concorso. La morosità significa anche andare a staccare i contatori di chi non paga, non è un lavoro piacevole; anche Di Stefano lo abbiamo perso perché è andato a lavorare altrove. Non so se fosse amico di qualcuno, sicuramente era in gamba e ha lavorato alla galleria Turchio. Giovanni Maiuri è giovanissimo, faceva l’idraulico e, più che fratello del sindacalista, è figlio di uno dei migliori operai che io abbia mai avuto. Tant’è che quando è andato in pensione gli ho chiesto di rimanere almeno un altro anno. È facile che sapesse che era aperta una selezione e che si sia iscritto all’agenzia interinale. Del resto, io se fossi disoccupato mi iscriverei a tutte». Restuccia, invece, non lo ricorda. Sui social, sempre fonte di legami e contatti, l’uomo risulta taggato su un santino elettorale del 2013 di Gaetano Fatuzzo, nipote del presidente. «Mio nipote fece un risultato abbastanza scarso, se non ricordo male, a quelle elezioni. Ci rimasi anche un po’ male, perché io ho sempre vinto tutte le elezioni in cui mi sono impegnato, mi è dispiaciuto per il cognome… Io avrei dovuto favorire, per gratitudine, una persona che potrebbe avere contribuito, nel 2013, al gramo risultato di mio nipote?».«Guardi – afferma ancora Fatuzzo – quel bando per interinali riguardava 35 persone, quelle citate sono in gamba. Di cui, peraltro, la società ha bisogno per fare il lavoro che c’è da fare. Nessuno ne ha guardato lo stato di famiglia, la selezione l’ha fatta l’agenzia interinale». Nessuno scandalo, niente di cui arrossire. «La Sidra la vogliono tutti, lo sa perché? – conclude – Picchì i guai da’ pignata i canusci sulu ‘u mestulu ca’ i’ rrimina».