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Circonvallazione di Catania, altri giorni di passione: torna l’incubo Tondo Gioeni. Lavori notturni? «Costano troppo»

Bisognerà pazientare e soffrire almeno fino a venerdì - assicura il Comune - e intanto magari cambiare strada

Di Cesare La Marca |

Bisognerà pazientare e soffrire fino a venerdì – assicura il Comune – e intanto magari cambiare strada, se ce ne fosse una alternativa. Rieccola, si spera ancora per poco, la “croce” di Catania che ha pesato su intere generazioni e amministrazioni, trecento metri dove sarebbe meglio non spostare più neanche una foglia (meno che mai a scuole ancora aperte), se fosse possibile, da prima del torna-indietro davanti alla chiesa Madonna di Lourdes fino a dopo la rotatoria del tondo Gioeni, perché basta “stressare” un po’ questo nodo di fragili “vasi comunicanti” – che nel tempo dopo la demolizione del cavalcavia ha comunque trovato un suo equilibrio – per mandare in tilt la viabilità in mezza città, da nord a sud e da est a ovest.

Così migliaia di automobilisti si sono ritrovati bloccati o a procedere a passo d’uomo nella vecchia “trappola” di lamiere senza vie d’uscita, tra aria irrespirabile e ore sprecate nel traffico, quando lunedì – un lunedì peggiore di tanti altri – su questo tratto sono cominciati i lavori peraltro necessari e urgenti di scarifica e bitumazione in direzione Nesima, nell’ambito del progetto complessivo di riqualificazione della circonvallazione.

Il “tappo” di auto e bus che ricorda tante problematiche giornate e ore di punta del passato è tornato a intasare lo stretto torna-indietro, bloccando entrambe le corsie.

La bitumazione

Anche ieri una giornata difficile, con la differenza che il tempo incerto e la pioggia caduta nella mattinata hanno portato i tecnici alla decisione di procedere con la sola scarificazione della strada, compresa l’area da bollino rosso del tondo Gioeni, e non con la bitumazione che tempo permettendo è prevista per oggi, domani e venerdì fino all’altezza del viale Fleming.

Inutile dire che ci sarà ancora da soffrire, ma se non altro per un tempo limitato se il cronoprogramma verrà rispettato. Questo perché mancano le alternative, per entrare e uscire dalla città e per attraversare la strada che “porta ovunque”, ovvero la circonvallazione – nonostante la metropolitana che pure sul fronte ovest collega Nesima al centro, ma senza avere attorno un sistema di trasporto pubblico davvero efficiente – a meno di non voler immaginare aggiramenti chilometrici e sprechi impensabili di benzina e tempo.

Di notte no!

Ma perché non si è pensato di effettuare i lavori in ore serali e notturne, almeno in questo tratto a elevata e provata criticità, come si sono chiesti molti automobilisti e come avviene in tante altre realtà? Da Palazzo degli Elefanti – dove al neo sindaco Enrico Trantino mancava solo il ritorno di questa vecchia complicazione, anche se per fortuna passeggera, tra i tanti nodi urgenti da affrontare – fanno sapere che il lavoro notturno in un cantiere stradale ha un costo più che raddoppiato per ciascun operaio, e che per ognuno di essi, dopo un turno di lavoro notturno, scattano due giorni di riposo. Fattori questi difficilmente conciliabili con la condizione di dissesto finanziario del Comune.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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