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Coronavirus al Cannizzaro, sono negativi i tamponi dei 5 pazienti ricoverati in Utir

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – All’Utir (Unità intensiva respiratoria) del Cannizzaro, il giorno dopo la quarantena dei medici e infermieri entrati in contatto con paziente risultato infetto, si cerca di tornare alla normalità, ma la situazione è un po’ difficile e l’aria che si respira è di preoccupazione, soprattutto tra i medici di tutto l’ospedale. Al punto tale che di prima mattina si era sparsa la notizia che il reparto, dopo la conclusione del turno notturno, era sguarnito di medici e infermieri e che uno dei medici in quarantena sarebbe arrivato in fretta e furia in ospedale per dare il primo supporto sanitario ai cinque pazienti ancora ricoverati.

Da quello che emerge dalla fitta cortina di silenzio che ha avvolto questo caso, sino alla conclusione della quarantena, il reparto – uno dei più sensibili per le malattie respiratorie gravi – non provvederà a fare alcun ricovero. Al momento, visto che i medici in quarantena sono 5 mentre 8 sono gli infermieri bloccati a casa, il reparto è gestito da un medico dirigente di un altro reparto, sembra della Rianimazione più uno dei medici dell’Utir mai entrata in contatto col «paziente zero» del Cannizzaro, oggi ricoverato in Malattie infettive e in miglioramento.

I medici della Malattie infettive hanno provveduto a fare il tampone tonsillare ai cinque pazienti ancora ricoverati nel reparto e l’esito per fortuna è stato negativo nonostante la permanenza per 24 ore in reparto del paziente infetto. Si tratta di una buona notizia che contribuirà a smorzare la paura e la tensione. In merito al caso dell’Utir la direzione del Cannizzaro ha divulgato una nota stampa: «Il paziente è ricoverato in una delle stanze di isolamento, a pressione negativa, dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, con un quadro clinico generale in fase di miglioramento. L’uomo era stato ricoverato domenica nell’Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR), in quanto non direttamente proveniente da zone individuate come a rischio. Nondimeno, è stato disposto il tampone oro-faringeo, poi risultato positivo.

Di conseguenza, l’Azienda ha messo in atto ogni procedura prevista dalle recenti disposizioni in materia di contenimento e gestione dei casi di infezione da “nuovo Coronavirus”. Oltre al trasferimento del paziente in reparto di isolamento, l’Azienda ha disposto in via cautelativa l’astensione dal servizio nei confronti del personale entrato con lui in contatto. I locali sono stati sanificati e l’assistenza in UTIR continua a essere garantita, grazie anche alla rimodulazione temporanea dei turni del personale. L’Azienda ha trasmesso le suddette disposizioni all’Asp di Catania, per gli adempimenti di competenza, e ha informato del caso l’assessorato regionale alla Salute.

Nel pomeriggio di ieri, 3 marzo, la Direzione Aziendale ha riunito l’Unità di Crisi, costituita con delibera dello scorso 26 febbraio in osservanza delle indicazioni ministeriali e assessoriali sulla gestione dell’emergenza, presieduta dal Direttore Generale dott. Salvatore Giuffrida e coordinata dal Direttore Sanitario dott.ssa Diana Cinà. Nel corso della riunione, alla presenza della responsabile della Gestione del rischio clinico e Direzione medica di presidio dott.ssa Anna Maria Longhitano, sono stati condivisi i provvedimenti messi in atto a protezione di utenti e operatori, ivi compresa la predilezione per l’attività assistenziale in emergenza-urgenza rispetto a quella in elezione; si è concordata l’ottimizzazione nell’uso dei dispositivi di protezione individuale e sono stati verificati i percorsi di accesso e gestione dei pazienti con sintomatologie respiratorie».

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