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Da "Benedettini" a "Muntagna" oggi in piazza Scammacca si presenta la guida “111 luoghi di Catania che devi proprio scoprire”

Energica, sensuale, insonne: Florinda Giannino e Marco Lo Curzio ci portano a conoscere la città attraverso dieci temi urbani

Ombretta Grasso

07 Settembre 2025, 16:46

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Dalla vitalità incandescente dell’Etna al blu del suo golfo, dai vicoli nascosti ai luoghi più inaspettati, “111 luoghi di Catania che devi proprio scoprire” (Emons:) è una guida appassionata e originale per chi vuole (ri)scoprire la città sotto una luce nuova, firmata da Florinda Giannino, graphic designer e collaboratrice di importanti case editrici italiane, e da  Marco Lo Curzio, architetto e docente di Progettazione grafica, esperto di identità visive e paesaggio urbano.  A Catania è normale  spazzare cenere vulcanica dai balconi come se si togliesse la polvere, ed è normale omaggiare la santa patrona, Agata, con il fuoco di migliaia di candele che in una festa lunga tre giorni accendono affollate processioni.   Una città energica, sensuale e insonne  che viene raccontata attraverso 10 temi urbani, da Benedettini a Muntagna.

I due autori   la presentano oggi, alle ore 19, in piazza Scammacca, a Catania. A dialogare con loro Simone dei Pieri, fondatore del Catania Book Festival. E poi sarà presentata anche il 19, alle ore 19, alla Libreria Prampolini con Rocco Rossitto e Maria Camela Sciacca.

Per scoprire la città Marco e Florinda suggeriscono 10 temi urbani. “Chiavi di lettura per comprendere la città, una sorta di mappa mentale – spiega l'architetto Marco Lo Curzio - Non delimitano quartieri ma zone urbane  che hanno una loro omogeneità, magari perché la storia le ha rese uniformi. Ci sono anche due strade, via Etnea, simbolo della città, e via Plebiscito, l’antico tracciato delle mura, una sorta di Circonvallazione, di spartiacque  che circonda la zona antica. Naturalmente c’è l’Etna, un polo che attrae anche visivamente, e c’è il mare e il rapporto che la città ha con questi due elementi. Molte intuizioni su Catania sono nate anche dai lavori che ho realizzato con gli studenti dell’Accademia di Belle arti”. E’ la prima volta che la guida fa questo tipo di scelta, non solo un elenco di luoghi, ma dei “temi”, così come per la prima volta “abbiamo inserito delle mappe”, aggiunge.

Nella guida non ci sono solo i posti più noti, tappe “assolutamente da vedere” per ogni visitatore, ma anche scelte meno consuete. “In Extramoenia, gli episodi fuori dal centro, ad esempio, abbiamo inserito Librino, con la Porta della bellezza e la Porta delle farfalle realizzate da Antonio Presti con gli abitanti del quartiere, i bambini delle scuole, gli artisti, un grande progetto di “arte pubblica” – prosegue Marco -  Abbiamo cercato di fare sulla città un ragionamento più complesso, quali traumi ha subito, dai terremoti allo sventramento di corso Sicilia, e come ha reagito, come ha recuperato alcune zone. Volevamo segnalare non solo i posti più belli e, appunto, imperdibili, ma  cercare di far capire come funziona una città”. Qualcosa di cui non avete parlato e avreste voluto? “La Catania liberty, appena accennata quando parliamo della Torre Alessi, che non esiste più, citata da Brancati ne “Gli anni perduti”. I bei palazzi di inizio 900, le ville di viale Regina Margherita. Bellissime e da scoprire”.