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Dalla Puglia a Catania per curarsi al Cannizzaro con il Gamma Knife

Di Redazione |

Catania – Dalla Puglia a Catania, nel pieno dell’emergenza coronavirus, per curarsi con Gamma Knife. È l’esperienza positiva di una donna della provincia di Lecce, che si è rivolta all’Ospedale Cannizzaro di Catania, unico centro al momento aperto in tutto il Sud Italia che eroga questa speciale forma di radiochirurgia, volta alla cura di tumori cerebrali, malformazioni artero-venose, nevralgia del trigemino ed altri disturbi dell’encefalo, nonché alcune patologie funzionali. «Ho deciso di raccontare la mia storia nella speranza che ciò possa giovare a chi dovesse averne necessità: credo, infatti, che in questi casi sia determinante diffondere più possibile ogni informazione utile», dice la paziente R.S., 52 anni. Questa è la sua esperienza.

La donna, residente vicino a Lecce, due settimane fa in seguito a una crisi epilettica viene sottoposta ad alcuni accertamenti diagnostici, che evidenziano una lesione cerebrale. Consulta diversi specialisti e le viene indicato quale trattamento più idoneo quello della radiochirurgia con Gamma Knife. «Scopro – racconta – che l’unico centro Gamma Knife della mia regione si trova a Bari ma purtroppo attualmente è chiuso per via dell’emergenza sanitaria in atto». Con l’aiuto della sorella medico, cerca un’alternativa: la scelta è tra Milano e Catania, non ci sono altri centri Gamma Knife in tutto il centro-sud Italia. Dalle informazioni ufficiali pubblicate sul sito web aziendale, scopre tra l’altro che il modello in uso nell’ospedale etneo è l’avanzata versione Icon, gold standard internazionale.

Sceglie, quindi, di contattare la Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania e invia la documentazione richiesta dagli specialisti per studiare il caso. Il direttore dell’UOC dott. Salvatore Cicero e il dirigente medico dott. Francesco Inserra confermano l’indicazione al trattamento radiochirurgico e, considerata l’urgenza, danno immediata disponibilità, previa esecuzione di alcuni esami. Tra i quali, il tampone per la ricerca di nuovo coronavirus e la Tac del torace, per escludere contagi Covid-19, eseguiti prima della partenza. Quindi, in assenza di collegamenti aerei agevoli anche a causa dell’emergenza epidemiologica, le due sorelle optano per un trasferimento in ambulanza: «Più che altro per viaggiare in sicurezza, visto che avevo presentato una crisi epilettica», osserva la paziente.

Ricoverata in Neurochirurgia poco prima di Pasqua, dopo altri accertamenti di routine, viene trattata con Gamma Knife con casco stereotassico. In reparto esegue la necessaria terapia post trattamento e viene dimessa dopo 24 ore, potendo così trascorrere la Pasqua a casa. Sarà sottoposta a una risonanza magnetica di controllo a tre mesi, ma ha già ripreso la sua vita normale: «Ad oggi non ho avuto alcun fastidio e sto bene. Sinceramente non conoscevo l’esistenza di questa tecnologia», dice adesso la donna, che esprime il suo «grazie a tutto il personale della Neurochirurgia e a tutta l’équipe del centro Gamma Knife dell’Ospedale Cannizzaro di Catania per la professionalità, la delicatezza e la sensibilità dimostrate».

Spiegano i neurochirurghi Cicero e Inserra: «Il trattamento, che ha lo scopo di arrestare e/o ridurre le dimensioni della lesione, fino talvolta a provocarne la completa scomparsa, è stato eseguito con una lieve anestesia locale in corrispondenza dei punti di appoggio del casco ed in unica giornata, in assenza di alcuna complicanza. Ringraziamo la Direzione aziendale, in particolare il Direttore Generale dott. Salvatore Giuffrida – aggiungono – per avere scommesso sulle possibilità del Gamma Knife e per avere messo l’équipe nelle condizioni di lavorare al meglio e di potere continuare a garantire il servizio anche in un contesto complesso come quello attuale». L’Ospedale Cannizzaro è stato il primo Ospedale pubblico in Italia – dopo un centro convenzionato lombardo – a dotarsi, a maggio 2018, del Gamma Knife Icon, aggiornando la macchina in funzione sin dal 2005. Il modello Icon consente di ridurre l’invasività del trattamento e di estendere le possibilità di impiego anche a patologie funzionali come alcune forme di epilessia o disordini del movimento. Gestito in collaborazione tra le UOC di Neurochirurgia e di Radioterapia, con il supporto della Fisica Sanitaria, il Gamma Knife del Cannizzaro in quasi due anni ha trattato oltre 300 pazienti, circa 1.700 nei 15 anni di attività.

Attualmente altri pazienti provenienti da fuori Sicilia, con patologie benigne e dunque non urgenti, attendono di potersi curare con Gamma Knife all’Ospedale Cannizzaro e saranno trattati appena le condizioni si normalizzeranno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA