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Femminicidi, le mamme catanesi a Roma dal ministro della Giustizia

Di Redazione |

CATANIA – Vera Squatrito e Giovanna Zizzo, madri, rispettivamente, di Giordana Di Stefano e Laura Russo, due giovani catanesi vittime di femminicidio, sono state ricevute a Roma dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.  La richiesta di parlare con il ministro – come reso noto dalla deputata catanese del M5S Simona Suriano che ha accompagnato le due donne all’incontro a via Arenula – è partita da Vera Squatrito. La madre di Giordana di Stefano, la ventenne uccisa a coltellate dall’ex compagno geloso nel 2015, ha scritto al Guardasigilli chiedendo di essere ascoltata, insieme con l’amica Giovanna Zizzo, per poter esporre di persona le questioni di ordine pratico e psicologico con cui si trovano a dover fare i conti le famiglie delle donne vittime di violenza.

«Chi perde una persona cara per mano di un uomo violento è costretto a scontare una sorta di condanna perenne», hanno spiegato le due mamme. «Noi familiari – hanno aggiunto – siamo condannati una sorta di ergastolo del dolore e per questo motivo chiediamo che l’assistenza psicologica ed economica per chi ha perso in modo traumatico un congiunto sia garantita per legge e in modo certo, specie per gli orfani delle donne vittime di violenza», hanno detto Vera Squatrito e Giovanna Zizzo. «Altrettanto certa deve essere la pena per chi si macchia di reati così efferati».

Durante l’incontro ministro Bonafede ha «garantito il suo impegno per soddisfare le giuste richieste delle due mamme catanesi».

«E’ stato un incontro a tratti commovente – racconta Simona Suriano – durante il quale il ministro ha ascoltato attentamente le richieste delle due donne. Le mamme si son sentite soddisfate dell’incontro e per la prima volta hanno sentito le istituzioni attente al loro dolore».

«Come esponente 5 stelle mi sento orgogliosa e fiduciosa delle parole del ministro e del lavoro del governo per prevenire la violenza sulle donne», aggiunge Suriano, secondo cui: «Il ddl “codice rossio” per dare una corsia preferenziale ai casi di denuncia per stalking e violenza domestica è un passo importante, adesso occorre lavorare sull’accessibilità ai fondi per le vittime di violenza domestica». «Sinora accedere a questo fondo era impossibile e il ministro si è impegnato a snellire e rendere più facile l’accesso a questi aiuti indispensabili per i familiari sopravvissuti e gli orfani di femminicidio», conclude la deputata del M5S. 

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