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Gli impiegati di una sala giochi sono diventati muratori: nel Giarrese i controlli del Nil dei carabinieri

Verifiche anti lavoro nero anche in un panificio e in un altro cantiere

Di Mario Previtera |

Nel quadro dell’attività di vigilanza condotta dal Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma dei Carabinieri volta al contrasto al lavoro sommerso, allo sfruttamento della manodopera e all’impiego irregolare dei lavoratori, sono stati eseguiti diversi accessi ispettivi presso alcune attività produttive del territorio di Giarre, denunciando tre persone.

In particolare, il primo controllo, scattato nella zona di Rovettazzo, all’ingresso sud della città, ha interessato un cantiere edile dove era in corso la costruzione di una villetta, allestito da un 31enne del posto, titolare di una sala giochi a Giarre.

L’ispezione ha permesso di accertare che i lavoratori presenti non erano operai edili, bensì addetti alla sala giochi e che, per l’occasione, il titolare aveva impiegato quali improvvisati muratori e, peraltro, stavano lavorando in violazione della normativa sulla sicurezza, in quanto il loro titolare non aveva predisposto adeguate misure di protezione contro il rischio di cadute dall’alto.

In un altro cantiere edile della zona, è stato denunciato, invece, un 55enne residente ad Acireale, titolare di una società edile individuale; anche lui aveva omesso di installare idonee misure di protezione contro le cadute dall’alto e, in più, non aveva sottoposto a visita medica uno dei propri dipendenti. A seguito delle irregolarità riscontrate, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale.

I carabinieri hanno poi effettuato un controllo presso un laboratorio per la panificazione, in via Etna, di proprietà di un 70enne residente a Giarre, nel quale hanno accertato che due lavoratori non erano stati sottoposti a visita medica e che, all’interno dei locali, non vi era un’idonea cassetta di pronto soccorso. Anche in questo caso, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale, con l’applicazione di una sanzione amministrativa pari a 2.500 euro, poichè entrambi i lavoratori sono risultati impiegati in nero.

Sul posto è stato contestualmente richiesto l’intervento del personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, che ha accertato le precarie condizioni igienico-sanitarie del laboratorio, nonché il mancato rinnovo dell’autorizzazione sanitaria, ovvero il provvedimento che attesta che un’attività rispetta i requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa vigente. Sulla base degli indizi raccolti le visite effettuate hanno consentito di accertare che le tre le ditte erano irregolari, e che su cinque lavoratori, tre erano impiegati in nero. Sono state contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 11.700 euro per impiego di manodopera irregolare, elevate cinque ammende per un totale di 5.600 euro, e avviato il recupero di contributi previdenziali e premi assistenziali per complessivi 2.100 euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA