Il ministro Urso: «Bisogna privatizzare subito gli scali aerei siciliani»
Ha preso parte all'incontro Etna forum a Ragalna
Continuano gli incontri a Ragalna nell'ambito dell'Etna forum 2025. Questa sera si chiude con i ministri Adolfo Urso e Nello Musumeci oltre a Marco Osnato, presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Il ministro delle Imprese e Made in Italy
«Il ponte sullo Stretto è un sogno che dura da circa sessant'anni e segna una nuova fase per la Sicilia. Mi auguro che la classe dirigente siciliana sappia cogliere questa opportunità storica. Stavolta la storia passa dalla Sicilia», ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
«Il polo industriale di Termini Imerese è stato messo in sicurezza, attendiamo sviluppi, ma tornerà ad essere un hub produttivo. Abbiamo finalmente chiuso la fase di cassa integrazione, durata oltre dieci anni, di umiliazioni per chi doveva vivere di sussidi».
Le nuove sfide
«Con il ponte la vera sfida sono i trasporti. Dall’alta velocità alla privatizzazione degli aeroporti siciliani, si è perso troppo tempo. Gli scali aerei siciliani potrebbero diventare hub, perché attraverso gli investimenti dei player italiani ed europei la rete aeroportuale si aprirebbe molto di più aii voli intercontinentali. Non bisogna più perdere tempo, e credo che l'attuale classe politica possa guidare questo cambiamento», ha aggiunto Urso.
L'ex presidente della Regione
«Una cosa è governare il Veneto, un’altra è governare la Sicilia. Senza questo dato non diamo una lettura esatta della recente storia dell’Isola». Così il ministro della Protezione civile e del mare, Nello Musumeci, intervenuto nella giornata conclusiva di Etna forum che si svolge a Ragalna, riferendosi a chi ha sostenuto che per il governo siciliano ci vorrebbe Luca Zaia, attuale governatore del Veneto. «È lo stesso motivo perché il governo Musumeci non ha avuto continuità nel merito, non per il presidente. Il governo attuale (guidato da Renato Schifani, ndr) non è la continuità del mio - spiega -. Il mio governo è stata una parentesi. Non c'è continuità né con questo né con quelli che verranno. E non era né il migliore né il peggiore: era differente», conclude l’ex presidente della Regione Sicilia.