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L'intervista

Il sindaco pro tempore Bonaccorsi: “La linea dell’amministrazione non cambia”

«Sono facente funzioni del sindaco Pogliese». «Ci sono molti punti importanti compreso quello dei fondi del Pnrr»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Buongiorno… Lei come intende farsi chiamare… Sindaco reggente, primo cittadino pro tempore…». Roberto Bonaccorsi risponde pacatamente come è nel suo stile…«Veramente vorrei che mi si chiamasse facente funzione del sindaco Pogliese… e non sindaco facente funzione». Quindi la sua linea amministrativa rimarrà in toto quella del sindaco sospeso? «Non c’è dubbio che l’amministrazione andrà avanti con i propri obiettivi. In questo momento c’è un sindaco.  La linea era già stata tracciata nel precedente periodo di sospensione tra il luglio e il dicembre 2020 e non può che essere anche adesso la stessa  tracciata allora. Quindi il percorso amministrativo sarà sempre lo stesso».  I partiti di maggioranza hanno dovuto accettare che lei  tornasse a fare il sindaco in questo momento. Lei  sarebbe stato considerato  come il male minore visto e considerato che nessuno vuole andare ad elezioni. Teme che, però,  qualche gruppo possa cercare di farle resistenza? «Non credo che qualcuno intenda  opporsi a questa soluzione. Ritengo al contrario che tutti siano concordi sugli obiettivi che ci siamo posti e quindi in questo caso nel sostegno dell’amministrazione e dei punti da portare avanti, in primis il risanamento finanziario che si avvia al completamento. Ma ci sono anche  altri obiettivi; come la lotta alla pandemia oppure i fondi del Pnrr da spendere, obiettivi tracciati già di concerto e in continuità col programma  tracciato dal sindaco Pogliese.  Al momento uno dei punti più delicati riguarda il nodo rifiuti… «Soprattutto negli ultimi giorni ci sono state iniziative concrete per superare l’emergenza. Il caso rifiuti è un problema complesso che non riguarda solo la gestione dell’ente locale. Ce lo siamo detti tante volte: attiene da una parte all’amministrazione che deve fare il proprio dovere con un servizio efficiente, dall’altro alla correttezza  dei cittadini al rispetto delle regole del conferimento e al pagamento della tassa. Pogliese aveva garantito che entro due anni dall’ultimo aumento avrebbe ridotto la Tari. Promessa però finora  non mantenuta… «La soluzione sarebbe stata quella di mettere la Tari nella bolletta della luce. Sarebbe stata una manna  perché i mancati introiti della tassa si riflettono su tutte le altre attività dell’amministrazione. la Tari  assorbe una parte delle risorse che potremmo dedicare ad altre attività. Se tutti pagassero regolarmente la Tari noi potremmo fornire sicuramente più servizi e con qualità superiori.  Bisogna distinguere i problemi. Noi abbiamo messo  in atto una serie di procedure per recuperare una parte dell’imponibile Tari. Sono state recuperare alcune risorse che potevano essere utilizzare per ridurre proprio  la tariffa come avevamo previsto. Ma sono nel frattempo sopraggiunti fattori esterni: nel frattempo i riferimenti tariffari non sono stati più  quelli che avevamo e nel frattempo il costo della discarica ha avuto un aumento considerevole. Quindi tutto il lavoro fatto è stato assorbito dall’aumento dei costi. Ma gli obiettivi che ci eravamo prefissati li abbiamo raggiunti tutti anche se alla fine sono serviti soltanto a un aumentare ulteriormente la tassa». Il suo provvedimento riguarda anche la carica di sindaco metropolitano? «No assolutamente. Quella dell’ex Provincia è  una entità giuridica distinta. Mi auguro che nella riforma vera delle Città metropolitane  venga inserito un provvedimento ad hoc per la dirigenza».  Lei sente in continuazione Pogliese? «Lo sento frequentemente. Appena poche ore fa per sapere come stava». E come sta? Ha superato la nuova botta? «Si immagini… L’ho detto anche l’anno scorso durante la prima  sospensione. Ci troviamo davanti a una persona che ha investito tutto nella sindacatura. L’ha svolta brillantemente e ricordo solo che quando ha scelto di fare il sindaco era parlamentare europeo… Questo ci dà il metro per capire quanto tenga alla sua città e come si senta defraudato di un diritto che aveva acquisito sul campo con la sua elezione democratica». Quindi se la modifica della Severino dovesse arrivare presto lei pensa che Pogliese si ricandiderà a sindaco, magari sgombrando il campo da gufi e civette? «Io mi auguro che lo faccia perché sarebbe una risorsa per la città. Mi auguro che la norma venga modificata in tempi celeri». Lei è sempre stato considerato fuori dai partiti. Ma in effetti è vicino a diversi esponenti di centrodestra… «Io mi muovo in un contesto indipendente e con riferimento a Pogliese, ma ho rapporti personali buoni con diversi esponenti. Ma vorrei ricordare che anni fa venni chiamato in Comune per la mia professionalità e non perché appartenessi a qualche partito. Comunque sono vicino a Raffaele Stancanelli, col quale sono state vicesindaco per tanti anni, ma ritengo di avere rapporti di stima reciproca anche col presidente della Regione Nello Musumeci e la stessa cosa con l’ex governatore Raffaele Lombardo. L’attività professionale oltre che quella politica mi porta a instaurare rapporti e relazioni che poi rimangono per tutta la vita…».

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