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In monopattino seduto sul divano: è la versione “station wagon”

L’ultima “spittizza” di un ragazzino diventa virale sui social e apre la trasmissione “Ore14” su Raidue

Laura Distefano

17 Ottobre 2023, 11:35

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Altro che virale. L'ultima bravata - ma solo in ordine di tempo - made in Catania è andata a finire in diretta nazionale. Ieri la trasmissione “Ore14” di Rai2, condotta da Milo Infante, ha mostrato il video di una diretta TikTok girato qualche giorno fa in pieno centro. Il filmato mostra un adolescente che ha avuto la pensata “geniale” di modificare un monopattino a noleggio installandolo sotto un divano per scorrazzare in piena notte tra via Gabriele D'Annunzio e via Vittorio Veneto. Tutto in sfregio a qualsiasi regola del codice della strada e di civiltà.
Inquietanti i commenti che si sentono mentre il ragazzo supera un semaforo fortunatamente verde: «Spinello in bocca e monopattino elettrico». Ridendo si rendono però conto dei rischi: «È un pazzo». Poi danno anche indicazioni al rider sui generis: «Andiamo in piazza Pilo». Qualcosa nel sistema “di modifica” però non regge e quindi il giro si deve arrestare. Una frenata brusca che poteva provocare anche un pericoloso ribaltamento: «Si stava ammazzando». Solo per un caso, quindi, non c'è stato un danneggiamento o un incidente.

La visione del video ha lasciato senza parole la criminologa Roberta Bruzzone, tra gli ospiti del talk show. «Credo che le immagini siano insuperabili e non serva aggiungere altro. Il problema grosso - ha commentato con un pungente sarcasmo - è che gente di questo tipo ce n'è parecchia in giro e molti di questi hanno anche la disavventura di riprodursi. Quindi immagina un po' i danni che possono fare al genere umano», ha chiosato.
Le immagini nei giorni scorsi erano finite nella pagina “Inciviltà a Catania”, dove quotidianamente sono condivisi episodi simili. Qualcuno li definisce “spirtizze”, ma invece è solo l'ennesimo segnale di un'involuzione culturale che va frenata e arginata. Da parte del nuovo questore, Giuseppe Bellassai, sono partite iniziative volte ad aumentare la percezione di sicurezza: dal camper della Stradale in piazza Bellini ai blitz con tanto di elicottero nei roccaforti della droga. Il cambio di passo non può essere però demandato solo alle forze repressive, ma serve un apporto concreto anche delle agenzie educative. E certamente non basta l'indignazione social.