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La Plaia è balneabile: il Tar dà ragione ai titolari dei lidi e ordina la rimozione dei divieti

Accettato il ricorso 15 stabilimenti balneari contro l’assessorato regionale alla Salute, l’Asp e il Comune. La revoca non è ancora stata pubblicata

Maria Elena Quaiotti

20 Luglio 2025, 15:47

Plaia di Catania

Plaia di Catania

I divieti di balneazione permanenti alle foci dei canali Arci e Forcile vanno sospesi: è quanto ha ordinato venerdì 18 luglio la quarta sezione di Catania del Tar Sicilia, a seguito del ricorso avanzato da ben 15 stabilimenti balneari contro l’assessorato regionale alla Salute, l’Asp e il Comune.
Significa - ed è stato così ristabilito - che tutta la Plaia cittadina è balneabile e fruibile in modo sicuro. A confermarlo, del resto, sono pure i valori delle analisi delle acque effettuate da Asp alle foci di Forcile e Arci il 23 aprile, 26 maggio e 19 giugno di quest’anno, consultabili sul portale delle acque del Ministero della Salute (quelle del 19 giugno erano state pubblicate in ritardo, solo l’8 luglio) che ne certificano la qualità.

La sospensiva

Anche l’anno scorso nei mesi di giugno, luglio e agosto, erano risultate tra “eccellente” e “sufficiente”.
Inoltre, si stanno mantenendo bassi sia i livelli delle acque di Arci, su cui insiste una soglia di tracimazione realizzata da Sidra alla confluenza con il canale Pantano lungo la Ss 114 per impedire che sfoci a mare, sia del Forcile. Ciò non toglie che, in particolari condizioni meteo avverse, con aumenti repentini delle portate dei due corsi d’acqua, non si possano prevedere divieti di balneazione. Ma che siano temporanei.

«L’ordinanza del Tar è una sospensiva - ha spiegato a La Sicilia l’avvocato Massimo Cavaleri, che ha assistito i ricorrenti, tutti aderenti al Sib (sindacato italiano balneari) e ne ha patrocinato la causa - ha cioè lo scopo di sospendere per Arci e Forcile i provvedimenti dell’assessorato regionale alla Salute, il decreto 323 del 21 marzo 2025 che individuava le zone di coste e mare precluse alla balneazione per cause di inquinamento o altre motivazioni, e le ordinanze del Comune di Catania, 21 dell’aprile 2025 e 23 del 24 aprile, emesse in applicazione del decreto assessoriale. Per legge il processo deve concludersi con sentenza e l’udienza è stata fissata il 15 gennaio 2026, per accertare la legittimità, o meno, del decreto assessoriale”.

La notifica

«Intanto - ha proseguito Cavaleri -la sospensiva del Tar è stata formalmente notificata a Regione, Asp e Comune, in più abbiamo inviato una nota/diffida al sindaco Enrico Trantino, che questa situazione la subisce per effetto del decreto regionale, per prenderne atto e revocare le ordinanze con tutte le azioni conseguenti, inclusa la rimozione dei cartelli di divieto di balneazione. Auspichiamo inoltre che il sindaco ne dia adeguata pubblicità, anche per tranquillizzare i tanti fruitori della Plaia».
Per la cronaca, fino a ieri nessuna revoca era stata pubblicata sul sito Etnaonline del Comune. «Va rilevato come i due tratti interessati - aggiunge il legale - in direzione Nord Sud per 43 metri per il Forcile e 12 metri per l’Arci, non ricadano in aree oggetto di concessione balneare, dunque i ricorrenti si sono esposti per restituire la spiaggia pubblica alla fruizione». Non si è cioè agito per interessi privati, un precedente importante per i balneari che hanno confermato il proprio ruolo di “sentinelle del mare”.
Iniziativa che non dovrebbe restare isolata e fa volgere lo sguardo, ad esempio, alla Scogliera cittadina dove i dati delle analisi dei prelievi (eseguiti il 24 giugno) avevano invece restituito valori di streptococchi ed escherichia coli ben oltre i limiti consentiti. Perfino lì, all’immissione di piazza Europa dove sbocca il canale di gronda, che dovrebbe trasportare esclusivamente acque bianche e dove quest’anno, prudentemente, non si è realizzato il solarium

Gli esami dell'Asp

Dopo il ricorso avanzato da ben 15 stabilimenti balneari contro l’assessorato regionale alla Salute, l’Asp e il Comune, il Tar ha dato loro ragione. Significa, ed è stato così ristabilito, che tutta la Plaia cittadina è balneabile e fruibile in modo sicuro. A confermarlo, del resto, sono pure i valori delle analisi delle acque effettuate da Asp alle foci di Forcile e Arci.
Per la cronaca, fino a ieri, nessuna revoca era stata pubblicata sul sito Etnaonline del Comune. «Va rilevato come i due tratti interessati - spiega l’avvocato Massimo Cavaleri - in direzione Nord Sud per 43 metri per il Forcile e 12 metri per l’Arci, non ricadano in aree oggetto di concessione balneare, dunque i ricorrenti si sono esposti per restituire la spiaggia pubblica alla fruizione». Non si è cioè agito per interessi privati, un precedente importante per i balneari che hanno confermato il proprio ruolo di “sentinelle del mare”